I galli del torrente Arnetta disturbano i sonni di Gallarate

In centro ci sono i tombini che puzzano, lungo l’Arnetta galli e galline scorrazzano liberamente rovinando il sonno ai residenti. In città è proprio il caso di iniziare con la danza della pioggia. Solo una precipitazione, meglio se abbondante, potrebbe risolvere infatti le problematiche che affliggono la zona centrale della città.

La prima è tutta olfattiva: passeggiando lungo le vie del centro storico, ad esempio via San Giovanni Bosco piuttosto che via don Minzoni, specialmente nelle giornate assolate, si avverte un certo cattivo odore.

In tutto e per tutto identico a quello di un sacco dell’immondizia dimenticato sotto il sole. Un problema ben noto all’ufficio tecnico: «il fatto è che queste strade hanno una canalina centrale che raccoglie le acque», spiega l’assessore ai Lavori pubblici.

Il fatto è che in corrispondenza con i tombini, ci sono dei pozzetti di raccolta all’interno dei quali si accumulano i rifiuti. E quando non piove, l’immondizia rimane sul fondo e produce il cattivo odore che si può avvertire passeggiando in centro. «Ovviamente non possiamo chiudere i tombini, visto che servono a raccogliere l’acqua piovana». L’unica possibilità, in attesa che Giove Pluvio dia una mano, può essere quella di provare a spruzzare dell’acqua e verificare se in questo modo si riescono a rimuovere i rifiuti. «Domani (oggi per chi legge, ndr) Amsc farà una prova. Vediamo come va».

Molto più complicato, invece, affrontare il problema dell’Arnetta in secca. Non foss’altro perché di acqua, in questo caso, ne servirebbe parecchia. La siccità delle ultime settimane, però, sta facendo disperare chi vive lungo il corso del fiume. O almeno di quello che ne rimane.

Da tempo, infatti, le rive dell’Arnetta ospitano una colonia di galli e galline, che di solito zampettano sotto il ponte Cardano di via San Giovanni Bosco. Il punto è che con il letto completamente asciutto, gli animali simbolo della città hanno preso a muoversi in lungo e in largo. E il gallo, puntuale ad ogni alba, canta. Così forte da togliere il sonno ai residenti. «L’altro giorno è venuta in comune una donna incinta: è disperata, non riesce più a dormire». Acchiappare questi animali per destinarli ad un pollaio è più difficile di quanto si pensi: «Sono aggressivi, attaccano», spiega.

E allora l’unica è sperare che le nuvole che ieri si sono accumulate in cielo scarichino un po’ d’acqua. In fretta, però: altrimenti l’unica alternativa è la danza della pioggia.

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