I liberali e l’Italia Prima la fecero poi li obliarono

Cari Liberali, non sono mai stato dei “vostri”, ma do atto che, nella storia europea e italiana, il Liberalismo ha svolto e può ancora svolgere un ruolo essenziale ed insostituibile. Penso, ad esempio, a tre grandi figure politiche: Cavour, Giolitti e, più vicino a noi, a Giovanni Malagodi.

Desidererei dunque chiedervi se non riteniate troppo spesso utilizzato impropriamente l’aggettivo che vi distingue sul piano delle idee e cioè “liberale”. Dal dire di qualcuno parrebbe infatti che una società “liberale” sia quella in cui il rispetto delle regole, sotto ogni profilo, sia opzionale ed in cui la dimensione dell’io debba essere, per dirla alla latina, addirittura “legibus soluta”. A me pare che queste persone vi facciano un gran torto e usurpino il termine che vi caratterizza.

Enrico Rigamonti

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