Il programma elettorale del centrosinistra parlava di «tutela del commercio al dettaglio, stabilendo un riequilibrio con la media e grande distribuzione». Per il momento, però, l’unica novità riguarda un ampliamento di una struttura di vendita esistente.
Mentre gli spazi commerciali del centro si svuotano, secondo dati forniti dal distretto “Gallarate shopping” in centro l’8,4 per cento dei negozi è sfitto, la grande distribuzione cresce.
È il caso dell’esercizio “Marco Polo Expert” aperto nel 2008 in via Carlo Noé.
Lo scorso 24 aprile lo sportello unico per le attività produttive di via Ferraris ha rilasciato un permesso di costruire alla Finarno srl, azienda immobiliare con sede a Milano.
Obiettivo: «Variazione di destinazione d’uso di porzioni di fabbricato in parte residenziale e in parte terziario per la creazione di una media struttura di vendita gestita in forma unitaria». Questa l’espressione burocratica che si traduce nei fatti in una richiesta di ampliamento della superficie di vendita per una quota compresa tra i 300 e i 400 metri. Stando a quanto ricostruito, sono in corso le verifiche sotto il profilo urbanistico.
Ma, dal punto di vista commerciale, non ci saranno problemi di sorta, visto che questo ampliamento non porterà la superficie a superare i mille metri quadrati. Sotto questa quota, il centro commerciale viene considerato come una media struttura di vendita e quindi rientra nell’autorizzazione concessa a suo tempo dall’amministrazione comunale.
Non servirà una conferenza di servizi con la provincia e la regione, necessaria per l’apertura di una grande struttura di vendita. L’ampliamento del “Marco Polo Expert” riporta però d’attualità le questioni viabilistiche legate alla rotatoria all’incrocio tra via Carlo Noè, via Padre Lega e via Palestro.
Una delle condizioni poste all’azienda dall’allora assessore all’Urbanistica , oggi capogruppo Pdl, per concedere l’apertura del centro commerciale era la realizzazione di un progetto per la ricalibratura del rondò.
Un progetto che, da allora, è rimasto sulla carta, visto che non ci sono stati interventi per la sistemazione della rotatoria. Né se ne trova traccia all’interno del piano triennale delle opere pubbliche approvato.
Alle questioni commerciali, con una politica che solo a parole vuole fermare l’avanzata delle grande distribuzione organizzata, si aggiungono quindi anche quelle di natura squisitamente viabilistiche. Pure aggravate dal fatto che i 400mila euro di contributo regionale sono bloccati dal patto di stabilità.
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