I tacchi a spillo portano caos A Varese rivolta anti prostiuta

VARESE Comitato di residenti contro una prostituta. In viale Aguggiari scatta la protesta contro una “passeggiatrice” e si invoca l’aiuto del questore.

È il più antico dei mestieri e all’angolo con via Castelli lo si pratica da decenni. Una zona proficua per gli affari tanto che, andata in pensione la storica peripatetica, il luogo ha fatto presto a essere di nuovo occupato. Questa volta si tratta di una ragazza straniera, di origini slave e a quanto pare molto più graziosa di chi l’ha preceduta. Tanto che il tratto è frequentato assiduamente da molti clienti, poco rispettosi però di chi nella zona ci vive.

I residenti sono esasperati e si sono uniti in un comitato per cercare di far spostare la ragazza. «Da diverso tempo nelle ore serali, dalle 22 all’una di notte, una signorina di apparente origine slava è solita attendere a bordo strada l’invito a salire in macchina di vari soggetti – si legge nell’esposto dei residenti – Attività che è evidentemente di prostituzione».

A sere alterne la ragazza passeggia in abiti succinti proprio all’incrocio centrale della città, «fatto questo che già di per sé non dà una gran bella immagine della nostra città – continuano – Inoltre il continuo rallentare delle auto ha già provocato diversi tamponamenti». Il fastidio più grande, però, è rappresentato da chi passando suona più volte il clacson o urla oscenità, disturbando il sonno dei residenti.

La situazione sarebbe diventata talmente insopportabile che chi abita nella via auspica l’intervento delle forze dell’ordine per porre fine al fenomeno.

Del problema si è fatto portavoce anche il consigliere del Carroccio, Emanuele Monti. In consiglio comunale ha chiesto all’assessore alla Sicurezza, Carlo Piatti, di intervenire al più presto. «Varese – è intervenuto Monti – è una città a prostituzione zero. Purtroppo è emerso questo fenomeno, anche se fortunatamente per adesso è limitato. Però io credo che vada fermato». Che il fenomeno in città sia così ridotto, tanto da essere considerato inesistente, forse non è così vero.

Gli annunci sui giornali, di chi riceve direttamente a casa e su appuntamento, si sprecano. Della questione adesso si occuperà il questore, invitato a «un fattivo intervento per cercare di porre fine al fenomeno che lede l’immagine della nostra città». I residenti propongono degli strumenti che fungano da deterrente per gli uomini che si fermano sotto le loro case. «Una sanzione per sosta abusiva di veicolo privato per esempio. Anche perché, se la voce cominciasse a diffondersi, il fenomeno diventerebbe forse ancora più diffuso».

s.bartolini

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