I varesini raccontano Sandy «Che notte, tremava tutto»

VARESE «La casa ha tremato tutta la notte, ma stiamo bene». Fa davvero paura il racconto di Mauro Porcini – varesino residente a New York – che ha vissuto la furia dell’uragano Sandy in prima persona. Con la moglie Elisa Padrin, blindato nell’appartamento sulla 5th avenue, proprio di fronte all’Empire State Building. La città era diventata spettrale: in giro non c’era nessuno. Chiusa anche Wall Street, come non succedeva dal 1985, quando sulla città si abbatté il ciclone Gloria. Nelle orecchie rimbombavano le sferzate dell’uragano, folate di oltre 100 chilometri all’ora che schiaffeggiavano gli edifici.«Tremava tutto: le finestre che avvolgono da terra al soffitto il nostro appartamento, ma anche i mobili, gli specchi, ogni oggetto – continua Porcini – Si sentiva tutta notte il rumore di “cose” che volavano da una parte all’altra, dal cielo verso terra oppure da un edificio all’altro, impattando contro superfici e distruggendo o danneggiando quello che trovavano in traiettoria». Nonostante la notte da incubo, ieri mattina i due varesini erano già in strada a fotografare quello che Sandy aveva lasciato dietro al suo passaggio. Infissi rotti, vetri per terra, lampioni

letteralmente spezzati in due, oggetti trascinati per la strada dal vento. Le barriere artificiali e gli argini di sacchi di sabbia non hanno tenuto ovunque. Ed era incredibile – raccontano i testimoni – vedere le acque dell’Hudson, dell’East River e della Baia di New York gonfiarsi così tanto sotto la spinta dell’alta marea. La forza dell’uragano è stata tale che alcuni alberi sono caduti persino a Central Park.«I danni maggiori si sono avuti a sud, downtown, a causa degli allagamenti» continua Porcini, che conclude: «Grazie per esserci stati “vicini”». Il sindaco Michael Bloomberg ha ripetuto per tutta la notte di fare attenzione: «Non fate gli eroi e non comportatevi come nulla fosse». Ma c’è chi ritiene che l’attenzione mediatica sull’uragano sia stata eccessiva e che i giornali, specialmente quelli italiani, abbiano gridato un po’ troppo al pericolo. Come Veronica Diaferia che, sulla sua bacheca Facebook, ha pubblicato un post con scritto: «Ad amici e parenti: grazie per le vostre attenzioni ma stiamo più che bene. Le autorità hanno la situazione sotto controllo e la città era e resta più che preparata. All is good».

I servizi completi sul giornale in edicola mercoledì 31 ottobre

s.bartolini

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