VARESE I maroniani varesini resistono all’ultimo assalto. L’elezione nel direttivo nazionale di Stefano Cavallin, uomo vicino al sindaco Attilio Fontana ed esponente dell’ala maroniana più ortodossa, sancisce definitivamente la supremazia della Lega 2.0 a Varese. Ha avuto la meglio per un voto, 28 contro i 27 di Stefano Gualandris, ma contro di lui era nata un’inedita alleanza tra cerchio magico e l’area che fa riferimento al senatore Fabio Rizzi. E Rizzi, che a gennaio si era schierato accanto all’ex ministro dell’Interno, avrebbe scelto di correre insieme ai “nemici” interni pur di piazzare il suo uomo. A livello locale, quindi, il partito – contrariamente agli auspici del triumviro Roberto Maroni e del neosegretario lombardo Matteo Salvini – si avvia verso una netta spaccatura.Difficilmente, sentendo i Barbari Sognanti più ortodossi, si potrà arrivare a una sintesi. Tanto che già si paventerebbe la rimozione di Gualandris, candidato perdente alla corsa per il direttivo, dal ruolo di capogruppo in consiglio provinciale. Ma è solo un’ipotesi circolata nelle ultime ore. Nel frattempo, i maroniani festeggiano la vittoria. «Sono contento per Cavallin – commenta l’ex sindaco di Buguggiate Alessandro Vedani – È un uomo che ha dato tanto al movimento e che ancora oggi subisce la persecuzione
del processo di Verona, quello delle camicie verdi. Anch’io ho rischiato una sorta di accusa per vilipendio, che per fortuna è stata archiviata». E poi la considerazione politica: «Anche se di un voto, ha prevalso la ragione dei militanti che scelgono uomini che li rappresentano. Al contrario della logica di capi e capetti che vogliono comandare, e finiscono per perdere con i loro giochi».L’impressione è che il Carroccio non riuscirà più a trovare una sintesi. «In realtà no – risponde Vedani – perché non ci sono differenze programmatiche. Le divisioni nascono a livello personalistico, fomentate da quei capetti, appunto, che usano il partito solo per garantirsi un futuro politico. È squallido. E per fortuna hanno perso».La spaccatura all’interno della Lega di Varese, però, è sempre più evidente. Il problema nasce dal fatto che una parte del fronte che da gennaio si era schierato contro il cerchio magico si è smarcata dagli altri Barbari Sognanti. Una crisi interna “degenerata” dall’accordo con i bossiani nel blitz al nazionale.Una settimana fa, i leghisti rizziani avevano sussurrato che la colpa fosse dei maroniani ortodossi, in quanto non avrebbero rispettato degli accordi. La risposta dei Barbari Sognanti è stata che i rizziani fossero troppo “affamati” di posti.
s.bartolini
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