Il Bossi del “dito medio” scalza il Senatur in canotta

VARESE L’estate del 1994 fu quella della canotta, sdoganata dal Senatur nella villa sarda di un Berlusconi in doppiopetto fors’anche il 15 d’agosto, a pochi mesi dal ribaltone che portò armi e bagagli del Carroccio lontano dalle allora Forza Italia e An, scivolate in minoranza con Lamberto Dini a Palazzo Chigi.  
Nell’estate 2010, rieccola quella maglia a costina che fece il giro del mondo. Ma non sarà l’indumento intimo indossato da Bruce Banner prima di trasformarsi nell’incredibile

Hulk ad esser annoverato tra i simboli del bossismo del nuovo Millennio. Non lo sarà quanto il “dito medio”, rispolverato anch’esso da un passato datato luglio 2008, quando l’Umberto lo sollevò durante un comizio a Padova all’indirizzo dell’Inno di Mameli.
E mentre in città si scalda il dibattito sull’opportunità di insignire il numero uno della Lega Nord della laurea honoris causa in scienze della comunicazione, ecco che l’uomo che con la comunicazione – non quella modello premier – ha fatto la forza sua e quella del movimento, riesce ancora una volta a trovare la corsia preferenziale del successo massmediatico. Con una doppietta tutta romana: la prima “comparsa” risale alla notte della conviviale a Villa Aurelia organizzata dai parlamentari padani per i tradizionali auguri prima della pausa estiva. Un appuntamento al quale non mancano la politica ma neppure i fotografi, considerati troppi dal leader Umberto Bossi, che esterna insofferenza alzando il dito da dietro il finestrino dell’auto blindata. 
Messaggio che vince non si cambia: ed ecco il ministro delle Riforme replicare il dissenso dopo l’incontro con il capo del Governo, venerdì a Palazzo Chigi. Ai giornalisti che, in Transatlantico, gli domandano se siano in vista elezioni anticipate, il leader del Carroccio, di tutta risposta alza il dito medio. E voi che ne pensate? Umberto Bossi ha vinto ancora una volta la sfida della comunicazione o la canotta era meglio del dito medio?

s.bartolini

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