Il buon senso è un antidoto al mal di code

Pur non avendo capito perché i lavori non si possono svolgere di notte, ho accolto con rassegnazione le code quotidiane in via Gasparotto.
Se un’opera pubblica si deve fare, ciascuno di noi ne sopporti qualche conseguenza per il beneficio di tutti. Ma il grande problema non è lì. Lo è entrando in città, perché si formano in alcuni momenti della giornata lunghe incolonnamenti in via Limido, percorsa in direzione di via Magenta, e all’incrocio di via sant’Imerio con vicolo san Michele.
Forse sarebbe il caso, visto che ci aspettano alcuni mesi di questa situazione, di studiare dei correttivi.

Giovanni Vanetti

Nelle ore di punta sarebbe con tutta evidenza necessaria la presenza di qualche vigile urbano. La via Limido s’ingolfa perché c’è conflitto di precedenze all’incrocio con via Sant’Imerio, in direzione del ponte dell’autostrada.
La precedenza andrebbe a chi arriva da destra, ma chi arriva da sinistra raramente gliela concede, essendo quella la strada principale di scorrimento. Idem all’altro incrocio, San Michele- Sant’Imerio, in fondo alla discesa che viene dalle due chiese di Bosto. Due vigili urbani in quei due punti ad alta intensità veicolare migliorerebbero la circolazione e semplificherebbero la vita a tanta gente.
Modifiche di percorso non sono immaginabili. Di abitudini sì. Si può entrare a Varese e uscirne anche da strade diverse. Un esempio: pochi che da piazza Repubblica sono diretti al ponte dell’autostrada evitano d’imboccare il vicolo San Michele, come invece potrebbero traversando la piazza stessa e prendendo poi a destra per via Magenta. Una variante peraltro non indicata da nessun provvisorio cartello (servirebbe ai non varesini, e ai varesini distratti o non habitué della zona) né tantomeno da un vigile urbano posizionato lì nei frangenti più caotici. Insomma: un po’ di buon senso ridurrebbe il male da traffico di cui siamo obbligati a soffrire. Non è vero che non si possa far nulla in quest’emergenza viabilistica: c’è un peggio e c’è un meno peggio.

Max Lodi

p.marengo

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