Avanti il prossimo, se c’è. Perché io non sono affatto stupito, ma proprio per niente. L’ultimo uragano che ha buttato fango sul calcio italiano è solo l’ulteriore conferma di un sistema marcio, malato, da buttare via. E ogni volta ci torniamo, ogni volta scriviamo che non ci si può più far fregare, che è arrivato il momento di chiudere gli stadi e gettare via i telecomandi. Salvo poi sorprenderci a spulciare le ultime notizie di calciomercato, contando i giorni che ci separano dall’inizio del campionato. Ma cos’è: una droga? Ma davvero non riusciamo a farne a meno? È così difficile far sentire la nostra voce, la voce di chi spende tempo e denaro per una passione che viene calpestata ogni giorno e ogni giorno di più. Ditemelo voi, che con lo sport ci lavorate quotidianamente: ma come fate?
Il calcio è marcio, ma se lo si lascia non cambierà mai
