VARESE «Ho sentito il campanello suonare. Poi suonare ancora con insistenza. Ho creduto che un vicino si fosse sentito male e sono corso a vedere: me li sono praticamente trovati davanti».
Davide vive in via Piave con la madre e ieri mattina ha sventato un furto: «Era il mio giorno di riposo. Mi trovavo nell’appartamento per puro caso».
L’episodio alle 11; Davide era in casa e all’improvviso ha sentito suonare il campanello con insistenza: «Lo
hanno fatto per vedere si ci fosse qualcuno all’interno – spiega il ragazzo – Evidentemente suonano se il proprietario risponde scappano, altrimenti agiscono». Il ragazzo ha impiegato qualche minuto a raggiungere la porta; i ladri hanno creduto che la casa fosse vuota.
«Quando sono arrivato alla porta ho sentito qualcuno armeggiare alla serratura dall’esterno. Ho capito che qualcosa non andava: mia madre era a lavorare, non poteva essere lei – spiega il ragazzo – Mi sono avvicinato alla porta e dallo spioncino l’ho visto. Una scena da film: abbastanza giovane, una coppola in testa e uno stuzzicadenti in bocca. Poco distante c’era il palo. D’istinto ho gridato “chi è?” più forte che ho potuto».
I due sono fuggiti gridando qualcosa in lingua straniera, «forse in slavo – dice Davide – Incredibile, sembrava conoscessero la casa. Noi abbiamo due ingressi, uno chiuso da un mobile, dove all’esterno c’è il campanello, l’altro è libero e consente l’accesso alla casa. Loro hanno suonato alla porta bloccata ma hanno cercato di scassinare l’altra».
Davide a quel punto ha chiuso la casa (la serratura era danneggiata ma teneva ancora) ed è andato a cercare un fabbro per ripararla. «Un’esperienza assurda – conclude Davide pronto a denunciare il fatto – E venerdì hanno fatto la stesa cosa a due civici da casa mia. Soltanto che la casa era vuota e sono riusciti a svaligiarla».
s.bartolini
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