Il cardinale Scola benedice l’attività dei giovani di Busto

BUSTO ARSIZIO «Questa bellissima unità tra tutte le associazioni, i movimenti e le realtà giovanili di Busto voglio che sia di esempio e paradigma per tutta la diocesi». Sottolineando l’importanza di «vivere la multiformità nell’unità» il Cardinale Angelo Scola, intervenuto oggi pomeriggio al Centro giovanile Stoà di via Gaeta per la sua benedizione e inaugurazione ufficiale, ha lodato l’iniziativa dei giovani bustesi spronandoli a proseguire un cammino comune e sottolineando l’importanza delle «relazioni, del gioco del noi senza il quale l’io si affloscia».Un’unità emersa anche ieri sera in piazza San Giovanni, dove ragazzi di diverse parrocchie e gruppi giovanili si sono messi insieme per un momento di condivisione e festa, attraverso una cena comunitaria, e per mostrare il

volto bello della città, l'”Altra Busto”, quella dei giovani impegnati nel sociale, laboriosi e pieni di voglia di fare, quella che spesso non fa notizia ma c’è.«Come segno di questa unità – ha annunciato il prevosto monsignor Severino Pagani – d’ora in avanti tutti i mercoledì alle 19 nel santuario di Santa Maria celebreremo l’eucarestia insieme a tutti i giovani e ai preti di tutte le parrocchie». Nell’augurare loro un «buon cammino» l’Arcivescovo ha esortato i giovani a «stare uniti e a imparare a far conoscere le vostre ricchezze». Il cristianesimo «è universale – ha concluso Scola – noi dobbiamo essere una piccola eco ecclesiale che lascia trasparire Dio e la salvezza che ci ha donato».B. Ran.

Sul giornale in edicola domenica 27 gennaio il racconto dell’inaugurazione di Stoà

f.artina

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