Nella vicenda “Berlusconi” tanti hanno perso e nessuno ha vinto. Non ha vinto il Cavaliere che, mal consigliato dai suoi taliban, non ha voluto seguire la via più dignitosa, quella delle sue dimissioni, ma ha voluto sfidare un Parlamento in maggioranza chiara a lui ostile, provocando una devastante scissione nel Pdl. Ora Berlusconi cerca di presentarsi come un martire e i suoi pasdaran già lo santificano. Purtroppo, l’azione mediatica messa in opera dai suoi vassalli potrebbe avere un sicuro successo. Molti, troppi,
moderati crederanno ancora in lui e in un partito che sta precipitando a destra in un populismo cripto-fascista. Il Pd sta assieme ancora usando come collante l’antiberlusconismo: nel partito che fu di Gramsci, molti di coloro che nacquero e crebbero comunisti, rischiano di morire da democristiani. Non hanno vinto i Magistrati, perché molti italiani vedranno nel loro comportamento una vendetta nei confronti di chi voleva una riforma seria della giustizia italiana che l’Europa continuamente ci chiede di fare.
Carlo Mario Passarotti
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