VARESE – Come al solito il nostro quotidiano apre dibattiti e suscita opinioni. Settimana scorsa, dopo aver parlato del progetto per ristrutturare il Franco Ossola, avevamo sondato i pareri del sindaco , del candidato del centro sinistra , d, Varese 2.0, e del Cinque Stelle , l’unico a esprimere totale opposizione al restyling.
Ieri, Steidl ha riproposto sulla sua pagina Facebook il nostro articolo, mettendo un commento per ribadire la sua posizione: «Prima del superfluo occorre pensare al necessario. Questa è la filosofia del “buon senso” che dovrebbe perseguire qualsiasi forza di governo locale, territoriale o nazionale per raggiungere la maturità di una società davvero moderna».
Quindi, quasi fosse una ulteriore chiosa, il candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle ha aggiunto una frase di Antoine de Saint-Exupéry, il celebre autore del Piccolo Principe: «L’essenziale è invisibile agli occhi». E il post di Steidl ha avuto alcune manifestazioni di consenso a partire da questa: «Beh per loro è più semplice cercare voti da chi è accecato dal mondo calcio ma, adesso come adesso, a che cosa serve uno stadio nuovo a Varese? Ci sono problematiche ben più importanti: invece di aiutare i cittadini si pensa allo stadio, roba da matti».
Dopo un’altra notazione critica di una donna – «Con tutte le strade in uno stato più che pietoso pensano allo stadio… Siamo alla follia!!!!» – c’è pure chi si scatena. Abbiamo scelto di riproporre così com’è il commento, con tutta la sua crudezza espressiva e gli annessi punti di domanda: «E naturalmente pensano solo a sto cazzo di calcio infischiandosene di un Velodromo storico e di una pista di atletica (già fatti!!!!) che sfamerebbero la voglia e le esigenze di sport di runner, ciclisti, triatleti e amatori che come al solito….resterebbero a bocca asciutta. Sbagliato su tutta la linea!!».
Ancora: «Evidentemente “necessario” e “superfluo” sono concetti opinabili. In una società basata sul “panem et circenses”, inoltre, può essere che qualcuno riesca a sguazzare meglio nella costruzione di un circo che nella realizzazione di un altro tipo di servizio». Un altro commento cita il presidente del Varese: «Sono certo che il Signor Ciavarella sarà contentissimo di trovare i soldi da enti privati per rimettere a posto lo stadio che la società calcistica di cui è presidente, amministratore delegato e socio fondatore, utilizza e utilizzerebbe».
«In questa crisi culturale e sociale, pensare di utilizzare fondi pubblici in questo modo è da irresponsabili e irrealisti. Personalmente poi dico veramente basta ai soldi pubblici per questo dannato calcio. « Sono stufo di vedere un campo da calcio o per vari sport in ogni paesino d’Italia, e dover impazzire per organizzare un evento culturale perché non vi sono spazi adeguati. Parliamo di cultura, parliamo di società, parliamo di bisogni. Parliamo di investire soldi nelle persone e non nei soliti “affari”».
Insomma, gli amici di Steidl la pensano proprio come lui e solo una signora, timidamente, è possibilista: «Io non sono così contraria, lo stadio di Varese è comunque un rudere, dipende molto da chi metterà i soldi». Ma Steidl ha la risposta pronta: «Il vero “rudere” è rappresentato dalle tasche dei tanti (troppi) cittadini varesini che non arrivano a fine mese e dai cervelli che vogliono andare in vacanza davanti a queste tristi realtà. Pericolo! Armi di distrazione di massa».
Ma la pensa davvero così la maggioranza dei cittadini di Varese? Fatevi avanti e condividete le vostre idee: la nostra redazione è aperta e disponibile a pubblicarle.