Il compitino non basta più: Varese salvato dall’anima

Sotto per un rigore, i biancorossi acciuffano il pari solo allo scadere. Il Tradate operaio dà una lezione di umiltà: serve cambiare marcia

Il compitino non basta più. Non basta per vincere – secondo 1-1 in fila, seconda volta in svantaggio -, non basta per rendere indimenticabile il primo anno della rinascita e per mettere le basi alla scalata, non basta soprattutto ad un pubblico meraviglioso – pur in qualche eccesso – che vuole sì un Varese vincente ma anche bello, che unisca alla passione del rosso l’eleganza del bianco. L’alto valore della rosa deve corrispondere a un gioco diverso, che coinvolga e non scavalchi le qualità di Zazzi e Capelloni, gli spunti di Lercara e Leonardo, le (possibili) combinazioni palla a terra di Giovio e Marrazzo.

Con il Tradate, come con il Trezzano sette giorni prima, si è visto il contrario: pioggia di meteoriti in arrivo dalla difesa, ali inchiodate sulla riga laterale e mai nelle condizioni di trovare uno spunto diverso dal cross, punte schiacciate e sopraffatte da una squadra concreta che, dopo l’immeritata (almeno nelle proporzioni) scoppola in Coppa Italia, si è ripresentata al Franco Ossola con l’intelligenza di chi ha imparato qualcosa e ha l’umiltà di dimostrarlo. Non è un caso se, nel primo tempo, le uniche giocate degne di nota della formazione biancorossa arrivano da azioni palla a terra. Al 5’, quando al lavoro va la catena di destra Luoni-Becchio con il servizio per Marrazzo, il cui sinistro finisce out. E, soprattutto, al 10’, quando Lercara abbandona la linea laterale, converge e serve un perfetto filtrante rasoterra per il bomber: controllo in corsa e mancino rabbioso che spacca la traversa. Il miglior modo per rispondere al tentativo di Amato (8’), su cui Bordin deve impegnarsi per mettere in angolo. Le premesse per vedere finalmente il Varese aggredire il primo tempo sembrano esserci, ma si spengono di colpo.

A peggiorare la situazione, come a Trezzano, arriva lo svantaggio (32’). Su palla scoperta a metà, i centrali biancorossi aggrediscono un lancio ma, complice un spizzata, si vedono infilare da Cankaya. Luoni tenta il recupero e interviene appena dentro l’area in scivolata: in presa diretta pare prendere la palla, ma l’arbitro indica il dischetto punendo l’ingenuità del capitano, che avrebbe fatto meglio a cercare di ostacolare l’avversario, se non addirittura di rimontarlo definitivamente con qualche passo in più, piuttosto che affondare il tackle. Rigore e inevitabile rosso per chiara occasione da rete: Loo Speziali trasforma (32’), Varese sotto

0-1 e in 10 contro 11: il nervosismo monta e all’intervallo i nervi sono piuttosto tesi. Nella ripresa è Zazzi ad abbassarsi terzino, segnale della volontà di provare a scardinare più di forza che di testa il fortino ospite. Lercara segna ma è in fuorigioco (2’), Lucca d’istinto ferma Giovio (8’), due corner in fila (11’) tengono alta la pressione. La miglior occasione al 21’: Giovio murato, la palla schizza a Marrazzo che controlla e spara, Lucca ci mette ancora i piedi. I minuti passano e il Tradate, compatto, energico e ordinato nelle linee difensive, sogna il colpaccio.

È ormai solo questione di cuore e coraggio e nessuno più di Gheller può trasmettere qualcosa ai compagni, andando in attacco a sfruttare le sue doti aeree e, soprattutto caratteriali. È proprio del senatore biancorosso lo spunto giusto: servizio nel cuore dell’area (sulla verticale del lato sinistro dell’area piccola) per Giovio che controlla spalle alla porta, fa secco Chiappucci andando verso l’esterno e con un diagonale chirurgico trova, con l’aiuto del palo, l’agognato 1-1. L’urlo liberatorio del Franco Ossola prova a dare l’ultima spinta per il ribaltone che, nei 6’ di recupero, non si materializza. Il Varese tira così un sospiro di sollievo, festeggia comunque il titolo di campione d’inverno (con l’Arconatese, battuta dal Fenegrò, scivolata a -8) ma deve subito trovare risposte alle domande che il pubblico biancorosso, inevitabilmente, sta cominciando a porsi.

: Loo Speziali (T) al 32’ pt, Giovio (V) al 45’ st.
: Bordin; Luoni, Gheller, Viscomi, Azzolin; Becchio (Piccinotti dal 19’ st), Zazzi, Capelloni, Lercara (Leonardo dal 18’ st); Giovio, Marrazzo (Balconi dal 33’ st). A disposizione: Scapolo, La Marca, Simonetto, Pacifico. All. Melosi.



:
Lucca; Chiappucci (Maggi dal 49’ st), Colnago, Cozzi, Di Carluccio; Fiore, Carara, Cankaya, Dama; Amato (Emiliano dal 18’ st), Loo Speziali (Mainardi dal 27’ st). A disposizione: Nidoli, Gariboldi, Quadrelli, Fabiano. All. Raza.


:
Catanoso di Reggio Calabria (Garganico di Como e Baruffaldi di Mantova).

Espulso Luoni al 32’ pt per fallo su chiara occasione da gol. Spettatori: 2200. Angoli: 4-3; fuorigioco: 4-2; tiri (in porta): 14 (8) – 5 (3); falli 24-19; recupero: 4’ + 6’.