Il Consiglio di Stato per il riconteggio dei voti in Piemonte


Torino, 28 lug. (Apcom)
– La Regione Piemonte non è ingovernabile durante il riconteggio dei voti stabilito dal Tar del Piemonte, con il dispositivo dell’udienza del 16 luglio. E’ questo il punto fondamentale con cui il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso, presentato in via cautelativa dal presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, contro la sentenza del Tar, con cui si disponeva il riconteggio di 15mila schede elettorali delle scorse regionali.

Via libera, dunque, al riconteggio delle schede elettorali delle liste ‘Al centro con Scanderebech’ e ‘Consumatori’, liste contestate dai ricorrenti di centrosinistra. Il Consiglio di Stato, però, ha precisato che la verifica dei voti “deve essere effettuata col contraddittorio tra le parti” e, come previsto, “rinvia ogni statuizione sul merito”, visto che non sono ancora uscite (probabilmente saranno rese note domani) le motivazioni del dispositivo che ha ordinato il riconteggio.

Soddisfatta”. Così si dichiara Mercedes Bresso dopo aver appreso la notizia della decisione del Consiglio di Stato di rigettare la richiesta dei legali di Cota “Anche il Consiglio di Stato – osserva Bresso – ha respinto la modalità pretestuosa e strumentale di Cota nella vicenda sui ricorsi elettorali. Nessun complotto e dietrologia possibili, ma solo grande spregiudicatezza nel procedimento elettorale durante le

ultime elezioni in Piemonte. Mi auguro – ha concluso l’ex governatore del Piemonte – che si mettano tranquilli e attendano prima le motivazioni del Tar e poi il riconteggio delle schede annullando le due liste illegittime. A questo punto dopo la mobilitazione di ministri, dello stesso premier Berlusconi e dopo aver agitato le fiaccole, spero che rientrino in una visione compiuta della democrazia”.

Di diverso avviso il presidente della Regione Piemonte, Roberto CotaIl secondo il quale il riconteggio è inutile, è uno spreco di denaro pubblico, perché la legge è chiara, come sono chiarissime le istruzioni del ministero dell’Interno. Il voto dato alle liste, se non è disgiunto, è un voto valido attribuito al Presidente, perché si danno contemporaneamente due voti: uno alle liste, l’altro al Presidente”.

Con la richiesta di sospensiva – ribadisce Cota – volevamo evitare questo spreco, di cui evidentemente chiederemo conto a chi lo ha provocato, innescando il meccanismo dei ricorsi soltanto perché non si vuole accettare una sconfitta chiara. Il Consiglio di Stato probabilmente non ha potuto fermare questo meccanismo, perché non ha ritenuto sussistere il danno grave ed irreparabile, però il conto lo pagano i cittadini. Siamo sereni, andremo avanti perché abbiamo assolutamente ragione”.

Sol-Pol/

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