Il conto di piazza Repubblica «Ci è già costata cinque milioni»

Un conto molto “salato”. Nell’arco di vent’anni piazza Repubblica prima, e la stessa piazza con in più l’ex caserma Garibaldi diventata di proprietà comunale, è costata ai varesini circa cinque milioni di euro. E, con il nuovo progetto, la cifra potrebbe sfiorare i 30 milioni di euro.

Questo è quanto le casse pubbliche hanno sborsato, e dovranno sborsare, per sistemare quest’area, oggi degradata, del centro.

I primi soldi pubblici per la piazza furono spesi a partire dagli anni tra il ’94 e il ’96, quando governava la città il primo sindaco leghista , con l’apporto di quella coalizione allargata che passò alla storia come gli “uomini di buona volontà”.

Nel 1993, infatti, la giunta Fassa approvò il progetto di costruzione delle Corti e di realizzazione del parcheggio sotterraneo, eredità della giunta Bronzi, l’ultima della Prima Repubblica.

Se in questi casi si tratta di interventi privati, al Comune toccò, nei due anni successivi, la spesa per l’arredo urbano di piazza Repubblica. «Il costo fu di poco più di due miliardi delle vecchie lire – racconta , all’epoca consigliere di opposizione per Rifondazione Comunista – il progetto fu dato per affidamento diretto. Io ero contrario e lo espressi pubblicamente. Ma era difficile criticare la Lega».

Un progetto che quindi fu approvato a larghissima maggioranza e che costò oltre due miliardi di lire che, dopo vent’anni, facendo una stima al ribasso, possono equivalere almeno a due milioni di euro, se non di più.

«La delibera fu portata in consiglio comunale e inserita insieme alla costruzione dell’asilo comunale di via Morandi – continua l’ex consigliere – un “trucco” per ricevere consenso. Io, insieme a chi come me era contrario a piazza Repubblica ma non all’asilo, scelsi di astenermi, lasciando a verbale che ero favorevole solo all’asilo».

Scardeoni ricorda anche come «per costruire le Corti, a causa di un’infiltrazione d’acqua, dovettero abbattere un palazzo del Settecento in via Dazio Vecchio. Quella fu una delle prime delibere della prima giunta leghista di Varese».

Ai due miliardi di vecchie lire si aggiungono, dopo quasi vent’anni, altre spese. La “lista” la fa innanzitutto il consigliere comunale del Pd . Innanzitutto, il Comune ha speso 2.420.000 euro per l’acquisto dell’ex caserma.

E quindi 4.960 euro per le riparazioni alla copertura, 8.271,60 euro per le riparazioni delle murature, 48.190 euro per la bonifica parziale dell’amianto, 9.150 euro per verifica e monitoraggi, 7.612 euro per transennamento e chiusura di via Spinelli, 24.714,60 euro per la consulenza strutturale e la progettazione di messa in sicurezza, 25.010 euro per incarichi esterni, 47.127,32 euro per incarichi esterni, e altri 12.180,48 euro per altri incarichi esterni.

Il totale (escluso l’acquisto) ammonta quindi a 187.216 euro.

«Sono queste le cifre che dimostrano quanto siano costati ai varesini sei anni di totale incertezza sul futuro della ex caserma Garibaldi – dice Conte – Soldi spesso sprecati dalle due giunte Fontana, per interventi sporadici, provvisori e addirittura superflui se si fosse deciso fin da subito quale dovesse essere il destino dell’immobile. La domanda, che ora sorge spontanea, è quanto denaro pubblico si getterà ancora prima dell’intervento risolutivo sulla piazza e sulla ex caserma?».

I soldi certi, per adesso, sono quelli garantiti dalla Regione, ovvero venti milioni di euro, più circa un milione da Comune e Provincia.

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