Los Angeles (California), 27 giu. (Ap) – Più di ventiquattro ore dopo la sua morte, il corpo di Michael Jackson è stato consegnato – nella tarda serata di venerdì – ai parenti dopo che l’autopsia non ha evidenziato alcun trauma o prova di atto criminale.
Barricato nella tenuta familiare di Encino, il clan Jackson sta riflettendo sulle modalità dei funerali della popstar, interrogandosi sul ruolo esatto svolto dall’entourage del cantante durante le ultime settimane di vita.
L’autopsia di tre ore praticata ieri sulla salma di Jacko, morto giovedì a Los Angeles a 50 anni, non ha consentito nell’immediato di stabilire le cause del decesso: lo ha spiegato Craig Harvey, portavoce del medico legale della contea di Los Angeles. L’esame non ha tuttavia evidenziato alcun segno di trauma o di intervento criminale, ha aggiunto, ma saranno necessarie nuovi test per determinare la causa della morte del cantante, che richiederanno dalle sei alle otto settimane. Craig Harvey ha precisato che la popstar assumeva farmaci dietro prescrizione medica.
Una persona vicina alla vicenda, che ha richiesto l’anonimato, ha dichiarato all’Associated Press che Michael Jackson è stato stroncato da una crisi cardiaca. Da parte sua, la polizia di Los Angeles ha annunciato ieri sera di essere entrata in contatto con il cardiologo personale del ‘re del pop’, il dottor Conrad Murray, che in base a quanto emerso si trovava nell’abitazione di Jackson al momento dei fatti. L’esperto è stato ascoltato brevemente giovedì, immediatamente dopo la morte del suo paziente, e successivamente ieri; dovrebbe nuovamente essere ascoltato nei prossimi giorni, più a fondo. Le autorità non lo reputano un sospettato.
La persona, finora non identificata, che ha chiamato i servizi di emergenza giovedì dalla casa di Michael Jackson, aveva affermato che il dottor Murray era l’unico presente al fianco della popstar al momento dei fatti. La famiglia Jackson, indecisa tra una cerimonia privata o un grande raduno pubblico per i funerali, vuole saperne di più sulle persone che circondavano il cantante nelle sue ultime settimane di vita; in particolare vuol saperne di più sul ruolo svolto dal medico e il personale del promoter AEG Live,
che doveva organizzare i 50 concerti del “re del pop” previsti a Londra a partire da luglio. Michael Jackson non ha mai informato la famiglia della struttura allestita per gestire i suoi affari, ha aggiunto la fonte, precisando che i suoi consulenti avevano parlato dell’esistenza di un testamento che potrebbe esser stato redatto molti anni fa. Un’ambiguità che infastidisce il clan Jackson. “Ci sono decisioni che sono prese senza che la famiglia ne sia a conoscenza. Questo diventa un problema”, ha affermato la fonte. Randy Philips, presidente di Aeg, ha dichiarato ieri che lo stesso Jackson aveva insistito perché il dottor Murray lo accompagnasse a Londra per i suoi prossimi concerti. “Avremmo preferito non avere un medico a tempo pieno perché ci sarebbe costato meno in termini di alloggio e di viaggio, ma Michael ha insistito perchè fosse coinvolto”, ha dichiarato Philips, “Michael diceva che aveva un legame particolare con lui”. L’attività professionale del dottor Murray, che esercita in California, nel Nevada e in Texas, versa da anni in difficoltà finanziarie, secondo documenti ufficiali. Così, il suo studio del Nevada, Global Cardiovascular Associates, ha speso oltre 400.000 dollari per decisioni della magistratura e il dottor Murray deve fronteggiare almeno altri due casi e molti controlli fiscali. Randy Philips ha d’altra parte indicato che Aeg Live aveva sottoscritto molte polizie assicurative in caso di annullamento dei concerti e che Jacko si era sottoposto con successo a molti esami fisici a febbraio. “Abbiamo una copertura relativamente buona, ma molto dipenderà dai risultati tossicologici” dell’autopsia, ha dichiarato, “Dobbiamo conoscere la causa del decesso”.
Fco
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