Che cuore di Varese. Ed il sogno Serie B è sempre più vicino. Il Rugby Varese lotta, soffre, vola e poi tira fuori le unghie nel finale per portare a casa una vittoria tanto bella quanto importante. Mantova, la temibile Mantova è ko. 22-18 il risultato finale. Gli avversari mantovani nella prima parte di stagione avevano collezionato 10 vittorie su 10, 49 punti su 50 disponibili. Ecco, da Varese è uscita con le ossa rotte.
Fa freddo a Giubiano, sugli spalti il vento sferza i tantissimi tifosi che urlano e spingono i quindici leoni verso la Serie B. Provate a batterlo questo Varese, che parte subito alla grande e mette immediatamente in chiaro le cose. All’arrembaggio, l’inizio è un grido di battaglia, senza paura alcuna.È meta, dopo appena un minuto. Varese realizza, 7-0 ed è già un tripudio all’Aldo Levi. Ma i mantovani non sono venuti fino a qua a fare da comparsa, sono duri a morire. Hanno la loro porzione di tifosi a bordocampo, non mollano un centimetro. Testa bassa, gambe che mulinano. Un piazzato ed una meta non realizzata, risultato capovolto, tutto da rifare, 7-8. Ma i quindici di mister Galante e Ferrara hanno un’arma in più, il pubblico, che non smette mai di incitare. Si scalda cantando, suonando, incitando. E poi esultando. Perché sul campo Varese torna avanti, con un piazzato ed una meta realizzata.
A fine primo tempo è 17-11 per i padroni di casa. Sugli spalti, tutti a riempire le birre. Altri quaranta minuti di gioia e di sofferenza. Ma come nel primo tempo, Varese parte che sembra un rullo compressore. Pronti, via, meta. Questa volta però, il tentativo realizzazione non termina tra i pali. Applausi lo stesso, che carattere. 22-11, non è finita ma il più sembra fatto. Appunto, sembra, perché Mantova piano piano risale, si fa sotto senza paura.
E di nuovo dagli spalti si alza l’incitamento. Uomini, ragazzi, signore e anche bambini, ci sono tutti, e urlano assieme. Senza sosta, perché battere Mantova significherebbe continuare a sognare, avvicinarsi al traguardo.
Gli avversari però vanno in meta, ed aumenta la paura perché il finale è un thrilling. 22-18, ed è tutto riaperto. Aumenta il volume tra il pubblico, ed in campo i ragazzi stringono i denti. Ed è un finale è metro a metro, Mantova spinge, dà sfogo a tutte le forze residue. Perché una meta capovolgerebbe la situazione. Varese che sembrava in controllo arretra e tiene duro, i tifosi chiamano la fine, l’arbitro non fischia mai. I tacchetti varesini si bloccano sulla riga di meta, e i mantovani non passano più.
Sono minuti interminabili, fiato trattenuto, di colpo il Levi resta ammutolito. Mischia dopo mischia, metro dopo metro, Mantova sembra ad un passo dal colpo grosso. Che sarebbe una beffa atroce. Ma dall’ultimo raggruppamento Varese esce palla in mano. E parte la festa, si torna a respirare, si materializza sempre più quel sogno chiamato Serie B che accomuna tutta la città. Chi lotta per raggiungerla e chi per mantenerla. I giocatori si abbracciano, saltano di gioia, la gente da fuori applaude, dopo la grande
sofferenza. E nel terzo tempo ci applaudono anche gli avversari. Perché nel rugby è così, non c’è spazio per le recriminazioni, solo per i complimenti. Ai vinti ed ai vincitori. Varese con questa vittoria sale a 9 punti lasciando Mantova, la principale avversaria per la promozione a quota 5. La strada è ancora lunga, ma il traguardo si è avvicinato una volta di più. Mantova esce battuta per la prima volta in stagione, ma a testa alta. Varese vola, non intende fermarsi più.