Pressione fiscale, ogni gallaratese ha pagato nel 2012 qualcosa come 789 euro e 99 centesimi. Tutti, neonati compresi. Un dato in aumento del 13 per cento rispetto all’anno precedente.
Stando al piano delle performance, una sorta di riassunto di quanto realizzano gli uffici comunali, la pressione fiscale comunale pro capite nel 2011 era pari a 695,76 euro.
L’introduzione dell’imposta municipale unica, con le aliquote spinte al massimo dalla giunta e la rivalutazione delle rendite catastali decise dal governo, e la scelta di far salire l’addizionale comunale all’Irpef hanno provocato l’aumento che ha fatto salire questa quota a poco meno di 800 euro.
Col risultato che il 76,78 per cento delle entrate del comune arriva dalle tasse locali pagate dai cittadini. Come a dire che tre euro su quattro nelle casse del comune sono usciti dalle tasche dei gallaratesi. Bene, ma a fronte di questa pressione fiscale, quali sono i servizi che i gallaratesi hanno ricevuto in cambio?
Stando sempre al documento approvato a fine settembre dalla giunta, lo scorso anno il comune ha speso per ogni cittadino la somma di 1.081,15. Anche in questo caso, compresi i neonati. O meglio, questa è la somma che si ottiene se si dividono le uscite del bilancio per gli oltre 50mila gallaratesi.
Sì, perché nelle spese sono comprese anche quelle per il pagamento degli stipendi dei 288 dipendenti di Palazzo Borghi. La spesa corrente, quella che comprende i salari ma anche tutti i servizi che vengono garantiti dall’amministrazione comunale, ha visto nel 2012 una spesa pro capite pari a 945,89 euro.
Una somma sulla quale si è abbattuta la scure del mancato rispetto del patto di stabilità, che ha comportato una riduzione di oltre il 5 per cento rispetto al 2011, quando il dato si attestava a euro a testa. Un taglio che diventa ancora più significativo se si tiene conto che non è possibile ridurre la parte fissa del salario dei lavoratori del municipio.
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