GALLARATE La papera sembra cercare di capire come fare a uscire dal dedalo di erbe. Quelle che da un paio di giorni ricoprono la superficie del torrente Arno, dell’Arnetta come tanti lo chiamano, sotto il ponte in centro.In realtà, l’impasto verdastro stagnante sono alghe che vivono lì: filamentose, ma non pericolose, che di solito se ne stanno sott’acqua, ma che nei periodi di maggior calore, quando il livello scende, emergono.«La scarsità – commenta il sindaco di Gallarate, Edoardo Guenzani – significa che il corso è alimentato da acqua naturale, non più da scarichi industriali. Anche se la stessa scarsità d’acqua ci ha fatto preoccupare per la fauna che ci vive». Ci sono papere e paperotti, pesci, qualche airone. Anche, bisogna dirlo, qualche topastro, “ospite” dell’inciviltà che scambia il torrente e le sue rive per una pattumiera. Una situazione che è stata già oggetto anche di diverse proposte di cittadini, tra cui quella dell’associazione Buon Vicinato per una riqualificazione ambientale, di pulizia della vegetazione infestante e dei rifiuti, nonché urbana con piccoli interventi di manutenzione. Perché da tanto l’Arnetta è tenuto sotto osservazione, come spiega anche Giorgio Luini, già consigliere
alla circoscrizione del centro, e che, architetto, del corso d’acqua è profondo conoscitore. «Tempo fa – racconta, interpellato – ero stato coinvolto in un progetto, poi stoppato dal Pgt, che proponeva lo studio di un percorso ciclopedonale, da Cedrate ad Arnate, passando sotto i ponti. La cosa importante è che venga fatto qualcosa: da almeno sette anni l’Arno a Gallarate è tornato a essere un corso d’acqua a posto, con pesci, vegetazione, papere. Ma ci sono cose da prendere in seria considerazione, come il fatto che spesso ci siano zone che restano senz’acqua». Con tutte le problematiche del caso.«In cantiere – sottolinea il sindaco – c’è già uno studio dell’ufficio tecnico che è stato trasmesso al Magistrato del Po, per il quale aspettiamo le autorizzazioni, innanzitutto per mantenere pulito l’alveo». L’amministrazione ha stanziato a bilancio pluriennale 100mila euro, finalizzati alla sistemazione del torrente. «E ho chiesto – aggiunge Guenzani – di recuperare i progetti del concorso di idee lanciato anni fa».Tanti amano questo corso d’acqua, segnalato anche come “luogo del cuore” nel censimento del Fai. «Adesso – conclude Luini – è davvero una risorsa e come tale va considerato».
s.bartolini
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