– «Io non me l’aspettavo, tutte le concorrenti si sarebbero meritate di vincere perché bellissime. Io ho partecipato per divertirmi come faccio sempre. Per me sfilare è sempre stato un gran divertimento. Ho iniziato da bambina per una questione di autostima e continuo ancora perché viene a vedermi tutta la famiglia e il concorso diventa un modo per stare insieme». Così , 23 anni, studentessa di scienze dell’educazione in Cattolica, prima classificata a Miss Lago Maggiore e finalista a «Una ragazza per il cinema». La giovane partirà oggi per Taormina, città dove, domenica, si svolgerà il concorso. In gara ci saranno 120 ragazze provenienti da tutta Italia. Ad accompagnare Chiara sarà il padre Antonello, che si è messo a disposizione come tuttofare e sa già che per lui sarà una bella esperienza, ma non una vacanza. «Io sono contento che Chiara si metta in gioco. Ma ancor di più sono felice che sia una ragazza solare, che sa tenere i piedi per terra e che vede un futuro nel sociale – commenta il padre – Lei ha capito che nella vita non si è felici pensando egoisticamente
solo a se stessi. La sua bontà, la sua spontaneità e la sua semplicità l’hanno portata a capire che la felicità, quella vera, si trova donando amore. Non mi vergogno nell’affermare che ogni giorno imparo qualcosa da lei». Chiara – che è l’insegnante che terrà il primo corso di pittura per ragazzi down con il VareseCorsi – vede un futuro come educatrice specializzata in psicologia in qualche comunità per disabili. «La mia migliore amica è una ragazza down – racconta Chiara – Ci conosciamo da quando abbiamo 12 anni. È stata lei a farmi capire che il lavoro nel sociale avrebbe potuto essere la mia strada. Il tirocinio in università mi sta piacendo molto e mi sta confermando che ho fatto la scelta giusta». Le sfilate, dunque, rimangono un gioco. Ma chissà che questo sogno, preso con leggerezza e buon umore, possa trasformarsi un giorno in qualcosa di più. Il concorso “Una ragazza per il cinema” seleziona le miss «per la figura artistica completa», «capaci e con delle qualità», «l’aspetto estetico non passa in secondo piano, ma va ad affiancarsi a una possibile figura professionale cinematografica».