Il giallo del lago colorato di giallo. Colpa dello smog e della siccità?

Nei giorni di nebbia le acque del bacino a Gavirate si colorano improvvisamente. Per gli esperti è dovuto all’inquinamento dell’aria e alla mancanza di pioggia

GAVIRATE – Qualche mese fa rossa o una volta addirittura blu, mentre in questi giorni di siccità e spesso di nebbia, è spuntato il giallo. Cambiano i colori delle acque del lago di Varese, per certi versi anche suggestivi, ma a non cambiare è la situazione grave dell’inquinamento in cui il bacino versa ormai da anni.
Il fenomeno giallo di questi giorni, secondo gli esperti, è dovuto principalmente allo stato attuale del tempo atmosferico. «Ormai non piove da una cinquantina di giorni – spiega , presidente dell’associazione culturale “Il Sarisc” di Oltrona di Gavirate e profondo conoscitore del lago – le particelle inquinanti nell’atmosfera stanno raggiungendo livelli di guardia».

A questo, si aggiunge anche la presenza di fitte nebbia che ricoprono le acque del bacino per diverse ore. «La nebbia – prosegue Cassani – trattiene il pulviscolo dell’aria e sciogliendosi al mattino deposita sull’acqua un velo giallastro di polveri che poi vengono subito assorbite».
Non è facile cogliere il momento in cui le acque si colorano di giallo, ma lo spettacolo è suggestivo, anche se c’è poca da essere sereni per il futuro del lago di Varese. «Se non fosse un problema serio quello dell’inquinamento atmosferico e le sue polveri sottili, verrebbe da dire ben venga la nebbia e un po’ di giallo sul lago – sottolinea l’esperto – per le acque del nostro lago, il 2015 è stato un anno eccezionale; bellissimo a vedersi, anche se mantiene le insidie di sempre».
Resta tutto da risolvere il problema della presenza delle alghe, quelle responsabili a volte della colorazione particolare delle acque, che in passato si sono colorate anche di rosso o di blu scuro.
«La mancanza di vento non ha portato sconvolgimento del fondo, lasciando senza soluzione, per ora, il ricorrente fenomeno algale, che si nota soltanto in piccola parte a largo delle sponde di Gavirate» afferma Cassani.

Col cambiamento delle temperature, è facile prevedere l’emersione delle alghe con putrefazione in superficie; il presidente de “Il Sarisc” sprona le istituzioni e i Comuni a fare di più per il lago di Varese.
«La costituzione dell’associazione dei Comuni rivieraschi è un buon inizio per la soluzione dei numerosi problemi, che non sono legati soltanto all’inquinamento – prosegue l’esperto – i sindaci, dopo un inizio brillante. sembrano vivere un momento di stasi; si parla di un progetto e ci piacerebbe sapere quale sia, perché intanto il tempo passa e il lago di Varese ha bisogno di interventi».
Cassani ne ha anche per le associazioni ambientaliste, «che tacciono e sembrano adatte solo a ratificare le malefatte e le incurie dei politici». A complicare ulteriormente la situazione del lago, la strage di pesci persici lo scorso mese di settembre, ad opera di un branco di cormorani.