LUINO – Dopo oltre trent’anni di assenza, il Giro d’Italia potrebbe tornare a colorare le strade del Luinese. L’ultima volta era il 1995, quando il russo Evgenij Berzin vinse davanti a Claudio Chiappucci sul traguardo di Palazzo Verbania.
Oggi, secondo le prime indiscrezioni, il grande ciclismo potrebbe fare nuovamente tappa nel 2026, con un percorso che attraverserebbe le valli luinesi – Valcuvia, Valtravaglia e Val Veddasca – per poi sconfinare in Svizzera.
Dal Cuvignone alla Forcora, fino a Carì
La tappa potrebbe riprendere una candidatura già avanzata lo scorso anno, che includeva due salite iconiche del ciclismo varesino: il Passo del Cuvignone e la Forcora.
Dopo aver scalato i valichi, il gruppo punterebbe verso la Valle Leventina, con arrivo in salita a Carì (1.642 metri), località montana del Canton Ticino sopra Faido, inedita e spettacolare per la corsa rosa.
Le informazioni trapelate indicano Castellanza come possibile punto di partenza, collegando così Busto Arsizio, Cittiglio, Induno Olona e le valli settentrionali del Varesotto prima del passaggio in territorio elvetico.
Vargiu: «Un progetto nato dalla passione e dalla collaborazione»
Il sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca, Ivan Vargiu, conferma l’esistenza di un progetto condiviso da tempo:
«Da oltre un anno stiamo lavorando per riportare il Giro nel Varesotto. Tutto è partito da Rossella Magnani, sindaco di Cittiglio, con l’idea di includere il Cuvignone. Da lì è nato un lavoro di squadra che ha coinvolto Provincia, Comunità Montana, BIM e diversi Comuni».
Il progetto originario prevedeva un arrivo alla Forcora, poi modificato con l’ipotesi di Carì come traguardo finale.
«L’obiettivo – spiega Vargiu – è valorizzare la storia del ciclismo varesino, passando dai luoghi di Binda a Cittiglio e Ganna a Induno Olona, due leggende legate alla corsa rosa».
Un lavoro di squadra italo-svizzero
Vargiu sottolinea la sinergia con le istituzioni svizzere:
«È un progetto nato dal lavoro condiviso di più amministrazioni, con il contributo di Enrico Bianchi, Stefano Malerba e, sul versante elvetico, del sindaco di Gambarogno, Gianluigi Della Santa, e del tecnico Olivier Chassot. Le indiscrezioni sono ancora ufficiose, ma molto concrete».
L’attesa per l’annuncio ufficiale
La presentazione del Giro d’Italia 2026 è attesa per novembre, dopo quella del Tour de France. Solo allora si saprà se il grande sogno del ritorno della corsa rosa sulle montagne del Luinese diventerà realtà, riportando il Varesotto al centro della geografia del ciclismo internazionale.