Il girone degli inquinanti ambientali

Occorre maggiore consapevolezza di come le particelle inquinanti nell’aria penetrino nel nostro organismo: un uso razionale e oculato dei prodotti per la pulizia può evitare spiacevoli inconveniente per la nostra salute.

Il comfort ambientale dipende da molti fattori e spesso non ci accorgiamo degli agenti inquinanti a cui siamo sottoposti.

Qualche esempio:

  • Gas radon di cui abbiamo fatto un accenno nel precedente articolo
  • Batteri, funghi, pollini e muffe causati da ponti termici, umidità interna relativa, condensa, impianti di climatizzazione, ventilazione insufficiente, oppure trasportati dalla polvere o dall’aria esterna
  • Acari che possono proliferare su tessuti di arredo, all’interno delle imbottiture di cuscini, materassi e piumini, tappeti, moquette
  • Allergeni animali dalle dimensioni di pochi micron. I maggiori allergeni degli animali, al contrario di quanto si pensi, non sono provocate dal pelo ma bensì da saliva, pelle, forfora e urina.
  • Monossido di carbonio, particolato e altri agenti dannosi contenuti nello smog provenienti dall’aria esterna, dalla combustione
  • Ossidi di azoto, ossidi di zolfo e ossido di carbonio e altri inquinanti prodotti dai processi di combustione (fumo di sigaretta, riscaldamento, cottura cibi, candele)
  • VOC composti organici volatili provenienti da materiali di finitura (adesivi, vernici, pitture, smalti), arredi, detergenti, cosmetici per la cura della persona, profumi, aromatizzanti e prodotti della combustione. Alcuni esempi: benzene, toluene, xilene – etanolo, metanolo – propano, butano, limonene – cloroformio, cloruro di metilene, propanolo, fenolo
  • Formaldeide o acetaldeide irritante e dannosa per la salute, contenuta in alcuni collanti e solventi utilizzati nella costruzione di mobili, fungicidi, isolanti, germicidi, resine, disinfettanti

Le concentrazioni degli inquinanti outdoor si sommano agli inquinanti indoor, sempre maggiori in quanto lo stile di vita, di detersione e le tecniche costruttive moltiplicano i fattori inquinanti sopra descritti.

Le concentrazioni degli inquinanti indoor sono generalmente da 1 a 5 volte maggiori rispetto a quelle outdoor e l’esposizione indoor, ma considerato il tempo passato negli ambienti confinati (circa il 90%), di fatto la concentrazione degli inquinanti indoor è da 10 a 50 volte superiore all’esposizione outdoor.

L’aria che respiriamo è sempre più satura di sostanze inquinanti e le conseguenze sul nostro benessere possono essere diverse e più o meno preoccupanti. A partire dal banale odore sgradevole fino ad arrivare ad allergie, irritazioni, respirazione difficoltosa, infezioni respiratorie acute, attacchi di asma, emicrania, senso di spossatezza, sinusite, problemi cardiovascolari fino ad arrivare a leucemie e insorgenza di tumori.

La recente crisi pandemica ci ha reso consapevoli dell’importanza dell’igiene della casa e di come le contaminazioni possano avvenire anche attraverso oggetti e superfici contaminate. Questo aspetto ha incrementato l’utilizzo indiscriminato di prodotti per la pulizia e l’igiene spesso non mirati e spesso contenenti sostanze tossiche utilizzate senza conoscere le procedure per igienizzare le superfici, ma non peggiorare la qualità dell’aria. Alcuni prodotti contengono VOC, i detergenti usati per la pulizia possono contenere benzene, gli sgrassatori possono contenere acidi forti.

Accorgimenti utili nell’utilizzo dei prodotti per la pulizia sono:

  • Limitare uso di prodotti spray (dove non necessario) per evitare dispersioni aeree di ulteriori sostanze chimiche nocive
  • Utilizzo di prodotti aggressivi per interventi mirati
  • Evitare di miscelare diversi prodotti che potrebbero generare vapori tossici. Emblematico e conosciuto il fatto che mischiare candeggina e ammoniaca da forma a composti tossici chiamati cloroammine i cui sintomi immediati sono tosse, nausea, dolori al petto, bruciore agli occhi e alla gola e che a lungo tempo possono portare a intossicazioni gravi
  • Fare un uso responsabile del prodotto utilizzato utilizzando il quantitativo previsto in etichetta e leggere attentamente le indicazioni di utilizzo
  • Conservare il prodotto in ambiente idoneo possibilmente non in locali ad uso abitativo
  • Conservare il prodotto nel suo contenitore, verificare dopo l’utilizzo che il tappo sia ben sigillato e prestare attenzione alla data di scadenza
  • Utilizzare se previsto dal produttore opportuni dispositivi di protezione (soprattutto se durante l’uso in ambiente indoor non vi è ricambio d’aria) come ad esempio mascherine, guanti e occhiali

La pandemia ha poi incrementato notevolmente l’uso di disinfettanti e prodotti che possono risultare tossici e irritanti per le vie respiratorie, possono provocare lesioni ed ustioni agli occhi e possono portare a infiammazioni croniche.

Anche in ambiente esterno l’utilizzo di alcuni prodotti può risultare dannoso, come ad esempio il sodio ipoclorito utilizzato come potente disinfettante spesso utilizzato per disinfettare gli attrezzi di potatura al fine di evitare la contaminazione tra colture infette e colture sane viene anche impiegato per la detersione dell’acqua delle piscine. Tale sostanza può portare alla formazione di sottoprodotti estremamente pericolosi come sostanze cancerogene volatili.

Ora che abbiamo una maggiore consapevolezza di come le particelle inquinanti nell’aria penetrino nel nostro organismo e quali possano essere gli effetti sulla salute, non resta che continuare a scoprire il mondo degli inquinanti anzi il nanomondo degli inquinanti e comprendere quali atteggiamenti e strategia adottare nella nostra vita quotidiana per migliorare il confort abitativo. Continuate allora a leggere questa rubrica, appuntamento alla prossima settimana.

Erica Dalsass – esperto in interventi di risanamento