Nel parlare delle persone scelte, Monti spiegava che alla fine ha deciso di non coinvolgere politici in questa fase delicata per non creare ulteriore imbarazzo.
E’ quello che moltissimi di noi hanno pensato in questi mesi, poco importa se le fonti di tale imbarazzo siano state di destra o di sinistra-anche se pare che i politici abbiano intenzione anche in questo momento di continuare imperterriti con il palleggio delle presunte reciproche colpe. Un’ammissione così pubblica e diretta fa davvero riflettere. Mi chiedo se abbia avuto lo stesso effetto almeno su qualcuno dei nostri politici messi all’angolo!
Ilaria Mascetti
Il governo è tecnico nella forma, è politico nella sostanza. Dipende dalla fiducia del Parlamento, concorderà con i partiti che lo sorreggono la sua composizione finale (viceministri e sottosegretari), individuerà la strategia d’intervento mirando agl’interessi generali del Paese e però non ignorando le necessità particolari di chi è rappresentato alle Camere.
Monti ha già dimostrato di sapersi muovere con abilità, e il suo mandato potrebbe favorire un riaccostamento di destra e sinistra impensabile fino a pochissimo tempo fa. Se la legislatura finirà secondo calendario, nella primavera del 2013, è probabile che poi andremo al voto in un quadro politico scomposto e ricostituito sorprendentemente. Forse non sbaglia Casini quando ipotizza un futuro italiano non dissimile dal presente tedesco ovvero caratterizzato da una grande alleanza (destra, sinistra, centro) per continuare ad affrontare un’emergenza che non finirà tra qualche mese, ma durerà per anni. Naturalmente d’un tale rassemblement proprio i centristi aspirano ad essere il fulcro, e non è escluso che nel nuovo partito (Udc, Fli, Api e una quota della società civile) di cui s’intravedrà il profilo definitivo solo tra un anno facciano parte alcuni dei tecnici di oggi. E che magari uno di loro (il premier Monti o il ministro Passera) possa essere indicato come il candidato premier della citata coalizione.
Max Lodi
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