Il lago rischia di perderel’unica camera iperbarica

LAVENO MOMBELLO Il lago Maggiore rischia di perdere la sua camera iperbarica. Con il fallimento di Villa Preziosa e rischia di chiudere l’unica struttura sanitaria dotata di camera iperbarica di tutta la Provincia di Varese. Un destino che sembra non lasciare scampo alla storica casa di cura privata di Laveno, nata nel lontano 1951 con il nome di Villa Adele e oggi sul lastrico. La situazione è critica, tanto che gli ospiti sono già stati trasferiti in altre strutture, ma oltre alla chiusura di camere e comparti medici “classici”, esiste un problema ancora più grave: la probabile sospensione del servizio di centro iperbarico. A lanciare l’allarme è il sindaco di Laveno Ercole Ielmini: «Ci sono ancora alcuni dipendenti – racconta il primo cittadino – ma i pazienti sono stati tutti trasferiti il 30 dicembre in altre strutture protette, perché si trattava di anziani. Per quanto riguarda il

centro iperbarico, che ha una convenzione aperta con l’azienda sanitaria provinciale fino al marzo 2009, potrebbe anche continuare a funzionare, visto che i dipendenti sono solo tre. Il problema comune, però, è che queste persone non sanno se verranno pagate né chi li pagherà, perché tutti i conti sono stati bloccati.». La chiusura della doppia camera iperbarica, utilizzata quasi senza sosta, è comunque il punto più critico, perché fra le molteplici terapie possibili ci sono quelle “salva vita” per i sub. Fra gli usi più importanti spiccano infatti tutti i trattamenti utili in caso di mancata decompressione, evento frequente vista la forte presenza di sommozzatori lungo la sponda lombarda del Lago Maggiore. Il sindaco Ielmini ha espresso la sua preoccupazione via lettera a vari enti, fra cui l’Azienda Sanitaria, il Prefetto di Varese e anche la Procura della Repubblica, facendo presente la delicatezza della questione.

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