VARESE La cooperativa agricola latte Varese produce dal luglio scorso, per conto terzi, il latte acidificato Leben, quello destinato principalmente agli immigrati sudamericani e africani. Si tratta di latte con fermenti lattici vivi, dal sapore simile allo yogurt, che dura 30 giorni invece che sette e che viene distribuito anche fuori provincia. «La produzione ammonta a 40 quintali alla settimana, il 3% rispetto alla produzione totale, ma puntiamo al 10%. Presto avremo anche la licenza per venderlo» dice il leghista Fabio Binelli, presidente della cooperativa.
La scelta di incrementare la produzione di latte per stranieri è funzionale a ridurre quei tre milioni di litri di latte che ogni anno vengono venduti sfusi ai caseifici al prezzo di 30 centesimi al litro, contro i 36 centesimi al litro corrisposti alla stalla (in pratica: la cooperativa perde 6 centesimi al litro).
La cooperativa latte è formata da 35 soci, tra cui il comune e la provincia. Il latte prodotto è pari a otto milioni di litri all’anno, solo cinque vengono venduti pastorizzati (quindi per il consumo al dettaglio). Ieri, la cooperativa latte e Confesercenti hanno firmato un accordo che prevede uno sconto del 10% a bar, ristoranti e gelaterie che compreranno il latte Varese e gli altri prodotti nel listino della cooperativa.
«Si tratta di un modo per proteggere i prodotti tipici del territorio e concorrere con quelli che arrivano dall’estero, tutelando la qualità – dice Carlo Crosti, direttore della cooperativa – In questo modo saranno gli stessi ristoratori, e i clienti di riflesso, a pubblicizzare i prodotti della cooperativa Latte Varese».
La quasi totalità dei latticini presenti nei supermercati, infatti, fa capo alla Lactalis (azienda francese comprende anche i marchi Galbani, Invernizzi e Locatelli). Tanto è forte il dominio della grande distribuzione che, non appena gli allevatori hanno incominciato a vendere il latte ai distributori automatici a un euro al litro, sugli scaffali del supermercato il prezzo del latte è sceso a 0.75 centesimi.
«La grande distribuzione non ama i suoi prodotti – concludono Gianni Lucchina e Cesare Lorenzini, rispettivamente direttore e presidente di Confesercenti – Sicuramente il territorio ha peccato di strabismo permettendo la nascita di troppi centri commerciali, un accordo come quello firmato con la cooperativa Latte Varese permette di fare sistema».
e.marletta
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