«Il male lo si batte credendo nel bene Malcontento e lamenti? No, coraggio»

Luino - Messaggio di don Sergio Zambenetti ai cittadini dopo gli attentati di Bruxelles

– Non abbandonarsi al malcontento e alle lamentele, ma guardare con fiducia al futuro, nonostante tutte le difficoltà del momento storico attuale, contraddistinto dalla ferocia del terrorismo. È questo il senso del messaggio rivolto dal parroco di Luino don Sergio Zambenetti ai fedeli della città e pubblicato anche sul sito web della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo.

«Mi metto a scrivere questo messaggio dopo gli attentati di Bruxelles e il cuore è gonfio di tristezza – premette il prevosto – questa notizia si aggiunge a tante altre che ogni giorno ascoltiamo attraverso i mezzi di comunicazione». Speranza è la parola chiave della riflessione del parroco di Luino; una speranza cristiana non fine a sé stessa, bensì concretizzata nell’amore vero. Una speranza che si concretizza nella misericordia e nel perdono, perché anche se ciò che succede nel mondo ci fa paura, l’amore è comunque più forte. «Noi cristiani – riprende il parroco – abbiamo una missione straordinaria nel mondo, che è quella di annunciare che solo l’amore vince e dove c’è odio esistono solo tristezza e divisione». Un cammino non facile ma che è l’unico da seguire, nonostante le asperità e le tentazioni di reagire di pancia davanti a fatti come quelli di Bruxelles. «È il Signore che ci chiede di perseverare nel bene, di non avere paura di chi vuole toglierci la speranza; tutto ciò che c’è di male nel mondo non può fermare la potenza dell’amore di Dio» prosegue don Sergio nel suo messaggio.

Il sacerdote porta qualche esempio concreto e attuale, su cui si può migliorare nel quotidiano di ciascuno di noi, per costruire un mondo e una società migliori, dove il terrorismo e la violenza possono venire sconfitti. «Nelle nostre famiglie si deve ritrovare il coraggio di perdonare – suggerisce don Zambenetti – di chiedere scusa, di avere pazienza, di compiere gesti di umiltà». La pace e la tranquillità si costruiscono a partire dai nostri atteggiamenti quotidiani e dalle nostre relazioni, in casa, sul lavoro e in città. «A me sembra che nella società e nella Chiesa ci si adagi troppo nel malcontento e in quella lamentosità che non lascia spazio al futuro e alla speranza» conclude il suo messaggio don Sergio, firmato anche a nome degli altri sacerdoti della parrocchia luinese.