È al timone da poco più di un mese, ma l’impronta di sulla Pallacanestro Varese è ben visibile. Esperienza, lungimiranza capacità unica di muoversi nel mercato. Lui e sono i veri colpi del mercato varesino finora.
E proprio qui, ci riepiloga le trattative di mercato per chiudere il roster della OpenjobMetis, da consegnare poi nelle mani sapienti di Paolo Moretti: «Stiamo trattando, speriamo di concludere a breve anche se manca ancora qualche cosa da sistemare. Perché una volta che si fa un’offerta, mica finisce lì. Ci sono le mogli dei giocatori, le famiglie dei giocatori, le aspettative degli stessi giocatori, tante volontà da far collimare».
Sempre in tema mercato, c’è anche qualche punto da chiarire: «È stato fatto il nome di negli ultimi giorni, ed è stata una cosa che è durata sì e no due ore: stava firmando in Francia, e ci è stato proposto in extremis un inserimento nella trattativa. Il presidente , informato della possibilità, ha deciso di provarci ma le condizioni economiche non erano così favorevoli per noi. Stesso discorso per quanto riguarda , che ha firmato all’Aris Salonicco ora. Chiamavo la sua agenzia ed ogni giorno il prezzo saliva, motivo per cui abbiamo deciso di tirarci fuori».
Sfumato quindi l’ex sassarese Gordon, l’obiettivo si è spostato su Davies: «Siamo andati avanti con le ricerche e abbiamo individuato questo giocatore che è a metà tra un quattro ed un cinque, un giocatore molto tecnico. Quindi lontano dai salti e dalle capriole di verticalisti come possono essere e . Davies, ripeto, è molto tecnico, è completo, come piace a Moretti. Si dovrebbe quindi integrare alla perfezione in una squadra che è sì atletica, ma soprattutto tecnica».
Una squadra di cui, stando alle recenti dichiarazioni del presidente Coppa, dovrebbe far parte anche : «Il presidente in queste cose è pirotecnico (e ride), però abbiamo un accordo di massima con il giocatore. Deve risolvere alcune problematiche sue relative all’agenzia, ma abbiamo una ragionevole speranza di portarlo a casa». I giocatori portati a Varese, fino ad ora, soddisfano Arrigoni: «La squadra è tecnica, composta da giocatori duttili, molto complementari tra loro e soprattutto in grado di ricoprire parecchi ruoli. Non è una squadra di saltatori e capriolisti, senza giocatori estemporanei in grado di cambiare da soli la partita. Certo, il funambolo che la risolve da solo a volte può fare comodo, ma noi stiamo allestendo una squadra di sistema, solida, con la quale un allenatore di grandi capacità e qualità come il nostro si possa anche divertire».
Ecco, parliamo di Paolo Moretti, dopo oltre un mese di lavoro fianco a fianco: «Io Moretti l’ho avuto come giocatore per due lunghe estati in cui preparammo Giochi del Mediterraneo ed Europei Under 22. Era un gruppo di altissimo livello con ragazzi del calibro di e , e Moretti era già un leader. L’ho ritrovato a Varese da allenatore e anche da padre di famiglia. È un uomo votato alla pallacanestro, l’ho chiamato qualche giorno fa e lui cosa stava facendo? Stava visitando i filmati di per valutare come metterlo sul parquet, invece che stare al mare sotto l’ombrellone».