Il Nord è un nodo che la politica non ha sciolto

La Padania vantava enormi consensi popolari fino a ieri, e ha invano cercato l’indipendenza da Roma Capitale. Ora ha deluso tutte le mie e nostre aspettative, ma così è l’italiano: tante parole alle quali poi non seguono minimamente dei fatti concreti (mi riferisco specialmente ai politici padani). A questo punto che cosa ne faremo del nostro sogno di indipendenza tanto agognato e sbandierato?
Riusciremo un domani a staccarci da Roma e dallo stato di immobilismo di questo Stato che tanto si fregia di democrazia, ma che alla fine fa pagare il conto di una situazione di insofferenza generata con un prezzo troppo salato e solo a carico dei popoli del Nord?

Furio Frigerio

La nazione padana, di cui non vale qui ripetere la fantasiosità dell’esistenza, è stato un utile veicolo di propaganda politica, fin quando la realtà non s’è incaricata di smentire l’artifizio.
Il problema non era rendersi indipendenti da Roma, ma d’influire sulle scelte di Roma, dopo esservi numerosamente sbarcati. Questo toccava alla forza leghista, e a questo la forza leghista non ha saputo corrispondere. Otto degli ultimi dieci anni al potere, nessuna incisiva riforma. Peggio: la riforma delle riforme, il federalismo, è ancora per gran parte sulla carta, e risulta perfino poco credibile – nella sua approssimazione avventuristica – agli occhi degli amministratori locali. Per il resto, molte illusioni, poco realismo. E difatti una rilevante quota dell’elettorato che aveva riposto fiducia nel leghismo, gliel’ha ritirata, peraltro non sapendo ancora a chi ridistribuirla. Rimane pressoché intatta, nella sua negativa consistenza, la questione settentrionale: non l’ha risolta Berlusconi, non l’ha risolta Bossi, non l’ha risolta nessun altro. Né si può dire: non l’hanno risolta, però ci hanno provato. Macché: non ci hanno neppure provato. E poi ci si meraviglia dei successi del grillismo e del dilagare dell’astensione. Nuove e probabili affermazioni li aspettano, e senza che ce ne si debba meravigliare.

Max Lodi

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