Il PalaYamamay ora è terra di conquista. Farfalle, ma che fine hanno fatto le ali?

La Foppa sbanca Busto con un 3-0 senza troppe storie. Per le biancorosse playoff sempre più lontani. L’Unendo Yama senza Yilmaz non va oltre i propri errori. Per svoltare la stagione serve ben altro

Addio playoff? Non lo si può ancora dire con certezza, ma di sicuro l’obiettivo è sempre più lontano per una Unendo Yamamay che si conferma incapace di compiere il salto di qualità. Anche la Foppapedretti passa agevolmente in viale Gabardi, allungando a tre la striscia di sconfitte interne consecutive delle farfalle (e pensare che una volta il Palayamamay era un fortino quasi inespugnabile). Una vittoria meritata per le rossoblù di Lavarini, che hanno dominato in lungo e in largo il primo

set, vinto al fotofinish il secondo (sfruttando gli errori delle farfalle) e condotto senza particolari grattacapi anche il terzo, che pure era iniziato bene per Hagglund e compagne. Ma la Uyba (priva di Yilmaz, distorsione alla caviglia) non riesce a liberarsi dai propri difetti cronici: tantissimi gli errori delle farfalle, poco solide in ricezione, scarsamente incisive in attacco (esclusa la solita Lowe) ed evanescenti a muro (11-5 i muri totali a favore di Bergamo). Giocando così, i playoff non si raggiungono.

Lo starting six di Mencarelli è quello ormai classico (Hagglund-Lowe, Pisani-Thibeault, Papa-Rousseaux, Poma), Lavarini risponde con Lo Bianco-Barun, Aelbrecht-Frigo, Gennari-Sylla, Cardullo. Plak, reduce dall’infortunio alla spalla, è ancora in panchina. L’avvio del set è l’antipasto del tema di tutta la gara, cioè Bergamo subito avanti (0-3, 1-4) e Busto a inseguire. Per la verità, dopo l’inizio balbettante, le farfalle entrano in partita, rosicchiando lo svantaggio fino ad annullarlo con il muro di Lowe su Gennari (9-9). Ma è una Uyba che fatica sia in ricezione sia in attacco, mentre dall’altra parte Barun, Gennari e Sylla (bravissima) sono implacabili. L’allungo della Foppa è nell’aria e si materializza puntualmente dopo lo stop tecnico: due attacchi vincenti consecutivi di Sylla spingono Bergamo avanti 11-15. Il filotto orobico si allunga quando Frigo mura Papa (11-17): Mencarelli decide di richiamare la stessa Papa in panchina per inserire Degradi. Ma il set è ormai segnato e si chiude sul 15-25. Dalle tribune del PalaYamamay piove qualche fischio di disappunto.

Inizia il secondo set – con Degradi confermata nel sestetto – ma non cambia la musica, con Bergamo subito avanti 1-5 e le farfalle imbambolate. Sull’ace di Gennari arriva qualche altro fischio. A questo punto le biancorosse si scuotono e con la forza dei nervi risalgono fino all’8-8 con l’ace di Hagglund. Ma gli alti e bassi sono una caratteristica di questa Uyba: Bergamo scava un nuovo solco con Sylla (14-18) prima della nuova reazione delle biancorosse, che a fine set si rifanno sotto (21-22 con Lowe, 22-23 con Papa). Sylla procura il primo set ball

per Bergamo (22-24), Rousseaux lo annulla in pipe (23-24), poi l’errore al servizio di Degradi, appena subentrata a Papa, consegna il set alle avversarie. Nel terzo set Busto riesce finalmente a mettere la testa avanti (6-4 sull’ace di Pisani) ma solo per poco, perché il black out è sempre dietro l’angolo: le rossoblù piazzano un parziale di 6-0 che le lancia sull’8-12, malgrado l’avvicendamento tra Hagglund e Cialfi sul 6-6. L’ace di Gennari per il 14-18 sa di mazzata definitiva per una Busto fragile anche caratterialmente. Non si può sperare nella rimonta, la Foppa chiude sul 20-25.

15-25, 23-25, 20-25


:
Rousseaux 11, Degradi 4, Cialfi, Negretti, Fondriest ne, Hagglund 1, Thibeault 8, Papa 3, Lowe 15, Angelina ne, Pisani 6, Poma (L). All. Mencarelli.


Mori, Plak ne, Frigo 2, Gennari 15, Cardullo (L), Aelbrecht 5, Paggi, Barun 18, Lo Bianco 1, Mambelli ne, Sylla 14. All. Lavarini.

Arbitri: Cesare e Prati

Note – Spettatori 3887. Busto: battute vincenti 3, sbagliate 6; ricez. pos. 56% (perf. 29%); attacco 31%, errori 13; muri 5. Bergamo: battute vincenti 6, sbagliate 4; ricez. pos. 66% (perf. 34%); attacco 38%, errori 5; muri 11.