Davide Rota porta “Il partigiano Franca” al Teatro Nazionale di Milano dedicato alla zia Franca Rame. Uno spettacolo-narrazione sulla storia dei Rame, attori girovaghi lombardi fin dal ’600, e la vita vera di una donna tenace, raccontata da chi con lei ha lavorato e vissuto.
Lunedì 20 gennaio e prima, sabato 18 al Nuovo Teatro di Cuasso al Monte, l’attore e scrittore varesino Rota porta in scena uno spettacolo di Marina De Juli sui testi di Dario Fo, Franca Rame e Jacopo Fo. In scena con Rota la stessa Marina De Juli, e alla chitarra e voce recitante Luca Maciacchini, alla chitarra e fisa Francesco Cafagna e Andrea Cusmano e con la partecipazione del gruppo Friser.
«Questa sera vi racconteremo la storia di una donna con la quale noi abbiamo condiviso tanti momenti e della quale sentiamo una struggente nostalgia. Ve la narreremo con l’affetto di chi l’ha conosciuta e quella verità teatrale che oltre i fatti vuole far vivere i sentimenti, le passioni. Una vita così ricca che è impossibile raccontarla tutta: quella di donna, di
attrice, di combattente… per noi “Il partigiano Franca”» è la presentazione dello spettacolo da parte degli autori. “Il partigiano Franca” è la storia di Franca Rame e della sua famiglia partendo dal 1912, anno in cui Domenico Rame, attore-burattinaio-girovago senza fissa dimora, un giorno di Carnevale a un ballo in maschera, incontra Emilia, giovane maestra di buona famiglia della quale si innamora.
Emilia fuggirà con lui tra l’indignazione dei suoi per iniziare una nuova vita tra bauli, marionette, stoffe e ricami. Franca è la loro quarta e ormai inaspettata figlia e fin dalla sua nascita comincia a calcare i palcoscenici.
«Di fatto Franca è nata in un paese vicino a Milano, ma poi la sua famiglia si è sistemata a Varese – ha raccontato Dario Fo al nostro giornale – Di lì ha cominciato a recitare le prime volte da ragazzina tra la Lombardia e il Piemonte. È lì che ha imparato il mestiere. La famiglia Rame è una delle famiglie di teatro viaggiante della storia, fin dal ‘600. È loro un pezzo di storia della commedia dell’arte fatta da gente di qualità».
Quello proposto è uno spettacolo di narrazione, musica e canzoni: la vita di teatranti che si scontra con la crisi del teatro dovuta all’invasione del cinema e con due guerre mondiali. Il partigiano Franca che dopo una fanciullezza e adolescenza passata nel teatro viaggiante di famiglia si lascia travolgere dal vento di novità del dopoguerra e a Milano, quella Milano distrutta che per prima cosa però fa rinascere la cultura attraverso la ricostruzione del più bel teatro d’Europa, incontra intellettuali, registi, giornalisti che nei caffè di Brera parlano di futuro e lì capisce di voler essere una di loro, di voler far parte di un miracolo che diventerà anche economico.
È in questa città, in teatro, che incontrerà l’uomo con il quale condividerà la sua vita privata e pubblica, le sue lotte, il suo impegno politico.
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