Il piccolo Tharusha poteva essere salvato?

VARESE (e.r.) E’ stata una testimonianza dignitosa e straziante insieme. Ieri nel tribunale di Varese, mamma Preetika ha ripercorso il calvario del piccolo Tharusha Davind, il bimbo di nemmeno quattro anni spirato nell’ospedale Del Ponte a causa di un’occlusione intestinale. Sul banco degli imputati ci sono due medici: Manuela Deiana, pediatra dell’ospedale Dal Ponte (difesa dall’avvocato Sergio Puerari), e Franco Pavesi, chirurgo dell’ospedale di Circolo (assistito da Fabrizio Busignani): sono accusati di omicidio colposo, cioè di non avere praticato quelle cure che,

forse avrebbero potuto salvare la vita al bambino.
Con voce pacata, la signora di origine cingalese ha raccontato al giudice Anna Giorgetti (che ha dato visibili segni di commozione) l’agonia del bambino, iniziata alla mattina del 19 maggio 2007 e conclusasi con la morte il pomeriggio del giorno dopo: i primi conati di vomito, la prima febbre, e i primi dolori all’addome; il ricovero alla Pediatria del Del Ponte; gli esami; l’invio alla Chirurgia del Circolo; il ritorno alla Pediatria del Del Ponte; l’aggravarsi delle condizioni; il decesso.
Ieri sono stati ascoltati anche una specializzanda che, all’epoca, aveva assistito la Daiana; il medico del Del Ponte che praticò l’esame radiologico e l’ecografia al piccino; e un’infermiera che somministrò una supposta a bambino, unica cura praticata al Circolo. Specializzanda, radiologo e persino la mamma di Tharusha concordano su un punto: la subocclusione intestinale venne correttamente riconosciuta dalla Deiana, che ne parlò al telefono con Pavesi prima di inviarlo al Circolo. Non solo: il radiologo ieri ha sostenuto che la causa della subocclusione (una briglia aderenzaiale, una sorta di malformazione congenita) avrebbe potuto essere riconosciuta solo attraverso un intervento chirurgico; intervento che però Pavesi non effettuò, limitandosi a rimandare Tharusha al Del Ponte. Perché il chirurgo non operò il bambino? La difesa di Pavesi lo spiegherà nelle prossime udienze: la prima è fissata per il 5 luglio.

e.marletta

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