Il poeta bosino va in tivù Speciale dedicato a Gorini

Varese protagonista su RaiTre con il suo dialetto raccontato da Natale Gorini. Ieri pomeriggio lungo corso Matteotti si poteva notare un disinvolto Gorini, poeta dialettale nostrano, con microfono e qualche appuntato recitare in stretto dialetto bosino davanti a una telecamera targata Rai.

Il frutto del lavoro andrà in onda ne “Il settimanale” del sabato, alle 12.25, su Rai Tre. «Ho raccontato come è nato il vocabolo bosino, la tradizione bosina e ho ricordato che la famiglia bosina è il gruppo folk locale che continua ad occuparsi del nostro dialetto. Abbiamo fatto un po’ di chiacchiere interessanti su Varese. Dovrebbe uscirne una cosa, non dico buona, ma discreta».

È stato un viaggio lungo l’area del centro, i suoi portici e i negozi, tutto sulla traccia di un format già collaudato in altre province.

«È stata un’esperienza piacevole e nuova, spero, e mi auguro di avere fatto una figura discreta anche per Varese. È importante portare avanti la tradizione del dialetto: ormai si sta perdendo specialmente i proverbi e i detti, perché vengono in mente solo a chi pensa ancora in dialetto». Per chiudere la registrazione Natale ha consigliato una ripresa verso il Sacro Monte e il Campo dei Fiori per poter lanciare il detto: «Quand il camp de fior al gha su ul capel o cal piöv o cal fa bel».

«Lo diceva mio nonno che abitava alla prima cappella negli anni ’30. Non vuol dire nulla, ma rivela l’animo un po’ giocherellone dei varesini». È questo che vedremo nei quattro minuti della rubrica settimanale “detto in dialetto”, che proprio attraverso i modi di dire dialettali ripercorre la tradizione del popolo lombardo. «Stiamo girando un po’ in tutte le province della Lombardia. Ci facciamo raccontare la città da persone che sanno il dialetto della zona e in tanto facciamo vedere le città», spiega la giornalista Rai Giuditta Castellanza che cura la trasmissione.

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