VARESE Meno postini ma più tecnologici, per portare i servizi di pagamento direttamente a casa dei cittadini assieme a lettere, riviste e raccomandate. Questa la sfida per la nuova riorganizzazione del servizio postale che a Varese provincia costerà il taglio di 34 portalettere, tutti da ricollocare negli uffici per mettere una toppa alla cronica carenza di personale.L’idea pare futuribile, ma in realtà è molto concreta e già applicata con successo grazie ad alcuni progetti pilota che hanno coinvolto tra l’altro alcune zone di Milano. «Lo strumento chiave per trasformare il portalettere in un postino telematico multitasking è un semplice palmare dotato di software appropriati che permettano ai cittadini dotati di una qualche carta di pagamento, di credito, prepagata o bancomat, di effettuare semplici operazioni bancarie come possono esserlo il pagamento di un bollettino o la ricarica del telefonino» spiega Antonio Santacroce, Slp-Cisl poste di
Varese.D’altra parte diversificare e ampliare il ruolo del portalettere oggi appare l’unica soluzione possibile per mantenere questa figura professionale messa in seria discussione dalla rivoluzione di internet e della comunicazione che di fatto riduce il volume della corrispondenza cartacea: «La figura del postino telematico è l’unica in grado di garantire un certo mantenimento occupazionale, anche se il software che permette ai palmari di gestire questi servizi bancari avrebbe già bisogno di una rinfrescata», spiega il sindacalista.Un maggior numero di servizi portati direttamente a casa, quindi, ma anche una riduzione complessiva dei portalettere, e quindi del servizio di recapito in senso stretto. É questa la contropartita prevista dal nuovo accordo aziendale siglato tra Poste Italiane e tutte le sigle sindacali (con la sola eccezione della Uil) e che i dipendenti delle Poste di Varese dovranno discutere e votare entro la fine del mese.
Il servizio completo sul giornale in edicola giovedì 7 marzo
s.bartolini
© riproduzione riservata