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Borsato 7 (2/3, 1/2), Avramovic 17 (3/6, 2/6), Pelle 5 (2/4), Bulleri 2 (1/3, 0/1), De Vita, Eyenga 21 (9/14, 1/3), Kangur 4 (1/2, 0/2), Anosike 4 (1/4), Ferrero 6 (1/3, 0/1), Campani 11 (3/4, 1/3), Canavesi ne. All. Moretti.
Masciarelli (0/2 da tre), Harrell 19 (4/10, 3/6), Vildera (0/2), Cappelletti 12 (5/7, 0/2), Saccaggi 8 (4/6, 0/2), Flamini, Bucarelli, Pichi 2 (1/1, 0/1), Myers 15 (6/10), Tavernari 13 (2/7, 3/7). All. Griccioli.
Da 2: V23/43, S22/43. Da 3: V5/18, S6/20. Tiri liberi: V16/27, S7/13. Rimbalzi: V36 (Pelle 12), S40 (Myers 14). Assist: V13 (Avramovic 7), S13 (Cappelletti, Saccaggi e Tavernari 3). Palle perse: V9, S14). Recuperate: V7, S3. Usciti 5 falli: Vildera. Spettatori: 1153.
Il primo sorriso è raggiante, anche se spunta in extremis e dopo un po’ di difficoltà. È pieno perché arriva a Masnago dopo tante estati di digiuno dal basket giocato sotto al Sacro Monte. E perché battere Siena, anche questa Siena, non è mai una cosa banale per i tifosi. E poi perché basta guardare le assenze che ancora una volta hanno
decimato la Openjobmetis (Maynor, Cavaliero e Johnson) per mostrare felici la dentatura davanti a un Aleksa Avramovic totale, davanti a un Luca Campani in grande crescita, davanti alla solidità del reparto centri, davanti a un Eyenga tirato a lucido, davanti a… una vittoria. La prima. Tutto questo è stata Varese-Siena (75-69), seconda semifinale del primo Trofeo dei Consorzi andato in scena ieri.
Per i Moretti Boys subito in campo l’esordio più atteso, quello di Eyenga, che fa compagnia ad Avramovic, Ferrero, Kangur e Anosike. E, anche, allo spaesamento totale di Varese, forse emozionata per la prima davanti al pubblico amico, forse sorpresa dalla fluidità cristallina del gioco toscano, forse un po’ deconcentrata: non si sa. Fatto è che l’inizio è horror: 3-20 Siena, con Tavernari, Harrell e il pivot Myers che sembrano Kaukenas, McCalebb e Lavrinovic (tanto per citarne tre) della Mens Sana che dominava l’Italia del basket. Il risveglio Openjobmetis è lento (primi punti di Anosike al 5’) e non salva il parziale alla prima sirena: 14-27, con la piccola scossa data da Bulleri, Pelle e Campani e dai punti inaugurali di “Air Congo”. Tempo per la risalita ce n’è eccome: quella dei biancorossi prima è faticosa (troppe amnesie a rimbalzo e mano fredda al tiro: 22-32 al 15’), poi diventa una scalata forsennata con la scintilla che accende Avramovic: “schiaccione” in entrata, canestro e fallo sempre in penetrazione, tripla mancina. Fanno 10 in fila e, sommati ai due di Eyenga, anche il pareggio (35-35 al 19’). Ci sono quattro lunghezze da recuperare nel terzo quarto (35-39 al 20’), serve una nuova scossa: ci pensano una registrata alla difesa che non fa mai male, un affondata di Eyenga sulla linea di fondo (ben tornato Chris) e la dinamo serba di nome Aleksa, che firma – personalmente – i punti del primo sorpasso (46-45 al 24’). Il match, tuttavia, resta in grande equilibrio, perché dalla parte dei biancoverdi si sveglia Cappelletti e continua a fare canestro Tavrenari: al 30’ Varese è ancora sotto (51-52). La squadra di Moretti sembra patire fatica e mancanza di fiato sul rettifilo finale e viene infilata sotto canestro ancora da Myers. Le energie residue, però, vengono incanalate positivamente da Campani e di nuovo dall’ex mvp del campionato serbo, che telecomanda Eyenga, Borsato (buonissimo l’impatto dell’aggregato) e tutti i compagni a ruota. È l’allungo decisivo, suggellato da due stoppate galattiche di Pelle.
Nella prima semifinale a spuntarla è Trento, che doma Pesaro con il punteggio di 88-74. La contesa, equilibrata nei due quarti iniziali, prende la strada della Dolomiti Energia nel terzo periodo: sono i canestri dell’applaudito ex centro biancorosso Jefferson (26 punti e 9 rimbalzi per lui) a fiaccare la resistenza marchigiana, prima eretta su un più che positivo Zavackas (21 punti) e sulle scorribande di Fields (12). Oggi la finale(ore 20.30) sarà proprio con lei.
Parte in quintetto, ma entra ed esce dal campo come se fosse in un tornello. Moretti ha tanto da dirgli e poi il giovane serbo inverte la rotta: schiacciatone, canestro e fallo, tripla… Partitona e talento puro!
La belva della serata. Entra a metà di primo quarto ed è lui a dare la scossa a una Varese sulle gambe. Sul campo fa davvero tutto lui. Rimbalzi, schiacciate e stopponi che danno lustro alla sua prestazione.
Con il bullo è quasi magia. Anagrafe, preparazione… Nessun problema! Corre, porta palla e illumina la squadra verso al rimonta. Il palazzetto è innamorato di lui. Resterà?
Pochi minuti ma di buona lena. Dal punto di vista dei muscoli, grazie anche ai minor centimetri, è forse uno dei più pimpanti e viene buono nella seconda parte di gara al calar di Siena.
C’è anche lui! Ancora non c’è la brillantezza del miglior momento di forma, ma la schiacciatona che infila a metà terzo fa girare la testa a tutta la Mens Sana, che da lì in poi subisce il colpo e alla fine crolla.
Il carico fisico si vede soprattutto su di lui e non potrebbe essere altrimenti. La lentezza di preparazione non toglie nulla alla prestazione. Il compitino c’è.
È lui quello che ha fin da subito più voglia di tutti, e non è un caso che sia proprio lui a sbloccare il punteggio dopo l’assolo d’avvio senese durato 15 punti. Poi cala di troppo.
Un po’ in ombra, con un po’ di pesantezza di troppo nella corsa. Qualche buona penetrazione c’è e non manca anche lui di iscriversi al tabellino.
Il tallone d’Achille della sua partita è la condizione fisica che ancora ha troppo risentito dei carichi di lavoro di queste giornate. Poco male. A lungo andare ha trovato smalto migliore ed è riuscito ad andare a segno.