Il punto sui lavori al Panperduto «Arriveremo a Malpensa via acqua»

SOMMA LOMBARDO Non è stagione di robinie in fiore, ma l’incanto delle dighe del Panperduto è quello di sempre, di ogni stagione. L’acqua del Ticino scorre con il suo ritmo. È silenziosa e limpida. «Verrebbe voglia di fare il bagno qui», dice a voce alta Raffaele Cattaneo, assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, fermo ad osservare il fiume.

È tempo di un primo bilancio sui lavori di messa in sicurezza delle dighe che per 125 anni non hanno mai subìto interventi straordinari. «Stavolta era necessario», ricorda Alessandro Folli, presidente del Consorzio Est Ticino Villoresi. «Oltre alla pericolosità, avremmo potuto lasciare i navigli senza una goccia d’acqua. Questa diga serve sette province, irriga 100 mila ettari».

E «garantisce il 10 per cento del consumo elettrico lombardo», aggiunge Cattaneo. Iniziati  proprio il 13 ottobre di un anno fa, i lavori di messa in sicurezza sono a buon punto, quasi a metà dell’opera. Ieri sul posto anche il presidente del Navigli Lombardi Scarl Emanuele Errico. Un’unione di forze per dire avanti tutta, sul fronte delle infrastrutture d’acqua (affidate a Consorzio Villoresi) e per la promozione dei navigli (in capo a Navigli Scarl secondo la convenzione sottoscritta ieri al Panperduto. Intanto in mattinata la giunta lombarda stanzia 1,3 milioni di euro per il ripristino delle sponde dei Navigli).

Mentre gli operai iniettano cemento nella diga, Cattaneo ricorda uno degli altri punti dell’accordo da 21,6 milioni di euro (compartecipazione finanziaria di Regione, Navigli lombardi, Consorzio Villoresi, ministero Agricoltura, Enel): la navigazione del fiume. Quel progetto che vuole una idrovia da Locarno a Venezia. «Entro la scadenza dell’Expo raggiungeremo Malpensa via acqua, lungo il Ticino. Noi, potremmo già esserci tra un anno, ma manca l’intervento degli amici piemontesi alla diga di Porto della Torre

(alla ricerca di finanziamenti europei per 3 milioni di euro su circa 15 totali). Dunque diciamo che ci avvicineremo il più possibile a Milano entro il 2015». Passato il Panperduto, ci saranno altre tre conche da superare (a Vizzola, Tornavento e Turbigo) ma Cattaneo è ottimista e apre il campo, in futuro, anche a una navigazione privata «se regolamentata» dice. In tal modo il Ticino «sarà più fruibile», aggiunge. Di certo molto meno silenzioso.

Alessandra Pedroni 

e.besoli

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