Il Santo del giorno: Luigi Orione, una vita dedicata ai bisognosi

Il sacerdote piemontese fu definito da Pio XII “apostolo della carità, padre dei poveri, benefattore insigne dell’umanità afflitta”

Quarto figlio di uno spaccapietre e di una faticatrice illetterata, nasce a Pontecurone in provincia di Alessandria. A 14 anni va a Torino da Don Bosco e in un triennio termina il ginnasio. Poi passa al suo seminario diocesano di Tortona, e quando viene ordinato sacerdote (1895) ha già fondato un oratorio e il primo collegio per ragazzi poveri.

E’ l’inizio della “Piccola Opera della Divina Provvidenza”, formata da preti, chierici e coadiutori, la cui opera socio-religiosa nei confronti dei bisognosi è sostenuta dalle preghiere degli “Eremiti della Provvidenza” e dalle Suore Sacramentine cieche.

Nel marzo 1940, in seguito a due attacchi di angina pectoris, viene portato nella Casa di Sanremo, dove muore il giorno 12. Il 26 ottobre 1988 Giovanni Paolo II lo proclama Beato durante il Sinodo dei vescovi. E nel 2006, sotto il pontificato di Benedetto XVI diventa Santo.

La biogtafia

E’ una fra le figure più significative, per virtù e attività benefico-sociali, sorte in Piemonte a cavallo del secolo XX. Luigi Orione, è nato a Pontecurone (Alessandria) il 23 giugno 1872, ed è morto a Sanremo il 12 marzo 1940; fu definito da Pio XII “apostolo della carità, padre dei poveri, benefattore insigne dell’umanità afflitta”. Di famiglia povera, fu costretto dal bisogno a seguire il padre nel duro lavoro di selciatore di strade.


Accolto nell’Oratorio salesiano di Torino, dove ebbe confessore don Bosco, vi completò gli studi ginnasiali e nel 1889 entrò nel seminario di Tortona, venendo ordinato sacerdote nel 1895. La sua attività, dettata dalle necessità del tempo, seguì due direttive: la scuola e le colonie agricole. Si prodigò per gli orfani dopo i terremoti di Messina (1908) e della Marsica (1915). Nel 1913 la sua attività apostolica raggiungeva il Brasile con l’invio dei primi missionari; altri ne destinò in Palestina e a Rodi.


Fondò la congregazione religiosa dei Figli della divina Provvidenza e delle Piccole Missionarie della Carità. È del 1915 l’opera che maggiormente amò, per i più miseri e infelici, il “Piccolo Cottolengo”. Inoltre, per la propagazione e la diffusione della fede, aprì case in Polonia, negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Albania.