Il Santo del giorno: Luisa de Marillac, donna bella e ricca che aveva occhi solo per i poveri

Nobile ma illegittima, voleva farsi suora ma i parenti la diedero in sposa al segretario di Maria de’ Medici. Nel 1624 incontrò san Vincenzo de’ Paoli e diventò cofondatrice dell’Istituto delle Figlie della Carità dedicandosi agli ultimi: "Solo Dio conosce quale forza d’animo possiede"

Figlia naturale di Luigi de Marillac, signore di Ferrieres e consigliere al Parlamento, Luisa ha un’infanzia agiata, ma dopo il 1604, morto il padre, è tolta dal regio collegio e affidata a una “signorina povera” (forse sua madre), che l’avvia al lavoro. Così Luisa conosce la sua origine e ne soffre a tal punto da maturare il proposito di farsi religiosa. Ma i parenti decidono altrimenti e il 5 febbraio 1613 sposa lo scudiero e segretario di Maria de’ Medici, Antonio Le Gras.

Nel dicembre 1625, morto il marito ed entrato in seminario il figlio Michele, Luisa può accogliere in casa sua le prime giovani, venute dal contado per mettersi al servizio dei poveri, in collaborazione con le Dame della Carità. Era il primo nucleo della nuova rivoluzionaria congregazione.

La biografia

Nata da una relazione clandestina fra il ricco e potente Louis de Marillac, signore di Ferrières, e una sconosciuta, la ventenne e bellissima Luisa decise di entrare in convento ma poi accettò invece di sposare  nel 1613 Antoine Le Gras, segretario della regina di Francia, Maria de’ Medici, che l’ebbe subito in simpatia.

Nel 1624, madre di un figlio e con il marito gravemente malato, incontrò il il sacerdote Vincenzo de’ Paoli che aveva già allestito le “Compagnie di Carità”.

L’anno seguente il marito di Luisa morì e lei decise di aiutare i poveri sulle orme di don Vincenzo. Insieme nel 1633 fonderanno l’ordine, senza abito monacale e senza conventi, delle Figlie della Carità. Da allora fino all’anno della morte, Luisa dedicò ogni energia a questa missione.