Il Santo del giorno: oggi sono due Valerio. Ecco chi erano e che cosa hanno fatto

Entrambi furono vescovi, ma vissero in epoche diverse e si distinsero in modo differente

I calendari locali ricordano oggi la figura di due distinti ma omonimi santi, entrambi di nome Valerio. Il primo era un vescovo di Ravenna che si battè per la salvaguardia dell’ortodossia contro l’eresia ariana e che morì il 15 marzo dell’810. Del secondo, vescovo di Treviri intorno al Quarto secolo, si conservano le reliquie nella chiesa di san Mattia a Treviri.

San Valerio di Saragozza

Valerio nacque nel corso del III secolo, probabilmente a Saragozza. Secondo Prudenzio avrebbe fatto parte della famiglia romana dei Valerii, la quale avrebbe lasciato Roma per trasferirsi in Spagna proprio nel III secolo.

Durante l’impero di Diocleziano, Valerio reggeva la diocesi di Saragozza e con altri diciotto vescovi prese parte (intorno al 306) al Concilio di Elvira.

Il governatore Daciano attuava nella provincia Tarraconensis la persecuzione contro i cristiani indetta dagli imperatori Diocleziano e Massimiano: così fece imprigionare Valerio e il suddiacono Vincenzo e ordinò che entrambi fossero condotti a Valenza per essere interrogati. Valerio fu condannato all’esilio, mentre Vincenzo subiva il martirio.

Valerio, durante l’esilio ad Anet (Aragona), apprese la notizia del martirio del diacono e in suo onore avrebbe fatto costruire una chiesa.

Valerio morì nel 315 ad Anet senza mai tornare dall’esilio, benché nel 313 l’Editto di Milano avesse posto fine alle persecuzioni. Il suo corpo fu sepolto nella chiesa di Estada.

San Valerio Vescovo di Treviri

Nato a Treviri, città della Renania, forse nella seconda metà del secolo III, diviene in seguito vescovo della città. La leggenda riferisce di un vescovo di Trevi discepolo dell’apostolo Pietro, da questi inviato nella Gallia per la prima missione evangelizzatrice, in compagnia di Eucario e Materno. Ci parla inoltre di miracoli, conversioni in massa, per non parlare della risurrezione di Materno operata da San Valerio col tocco del bastone inviatogli da Roma dal principe degli apostoli. La data che storicamente sembra più credibile è quella della sua morte, avvenuta il 29 gennaio del 320. Le sue reliquie si conservano nella chiesa di San Mattia a Treviri, in un sarcofago di tardo stile romanico. Nelle illustrazioni iconografiche, Valerio è raffigurato in abito da vescovo; sempre con il libro e il pastorale.