Il sindaco elargisce pass per la Ztl “a suo insindacabile giudizio” e gli abitanti insorgono

Si scomoda l'Autorità anticorruzione e si pronuncia anche un giudice emerito della Corte Costituzionale sui permessi in deroga per circolare liberamente in un centro storico "fragile".

GALLIPOLI (LE) – Finisce davanti all‘Autorità anticorruzione la gestione dei permessi per l’accesso alla Ztl a Gallipoli. I residenti del centro storico insorgono contro il sindaco Stefano Minerva e si rivolgono all’Anac per contestare il rilascio, da lui deciso con “insindacabile giudizio”, di 700 pass per l’accesso dei veicoli nel borgo antico.

In tal modo, dicono i dissenzienti, sarebbe stato compromessa la qualità della vita in tutto l’abitato stretto nella morsa delle auto. Il centro storico di Gallipoli, che da aprile a ottobre diviene Zona a traffico limitato (Ztl), è una cittadella fortificata, sviluppatasi nei secoli su un’isola nelle acque salentine dello Jonio, con le sue strette viuzze, le case a corte e numerosi monumenti racchiusi all’interno degli antichi bastioni.

Un contesto reso fragile dal peso dei secoli che grava sui conci di tufo, la tenera pietra locale di cui sono fatti i palazzi gentilizi, le modeste abitazioni dei pescatori e le chiese con le facciate sulle quali si esalta il barocco salentino.

Anche per questo, secondo i cittadini, quei 700 pass rappresentano un’anomalia. “Il fatto che il Consiglio comunale abbia consentito al sindaco di interferire, senza alcuna possibilità di controllo, con il regolare iter amministrativo per la concessione di pass, snatura il regolamento della Ztl”, dice all’AGI il portavoce dell’Associazione residenti e amici del centro storico, Roberto Piro, che ha scritto da denuncia inviata all’Anac chiedendo solleciti accertamenti sull’operato del primo cittadino.

Nodo del contendere è l’articolo 12, inserito a suo tempo nel regolamento comunale sulla Ztl e che recita: “Al sindaco o all’assessore delegato è attribuita, in casi eccezionali o particolari, in seguito all’esame di documentata istanza, la facoltà di operare deroghe… a loro insindacabile giudizio per la concessione di pass di tipo B (per non residenti, ndr)”.

Roberto Piro incalza: “L’insindacabilità non giustificata nella formazione ed emanazione di un provvedimento amministrativo – tale è il rilascio di una autorizzazione all’accesso alla Ztl – perché contraria al principio di trasparenza, che dovrebbe consentire il controllo sul corretto esercizio di un potere pubblico, ma anche come un diritto a comprendere l’operare delle pubbliche amministrazioni, ossia ad elaborare una interpretazione personale della realtà amministrativa”.

Piro, la scorsa estate, ha inoltrato una richiesta di accesso agli atti da cui sono emersi dati, a suoi occhi, assai sorprendenti. Uno fra tutti: il sindaco Minerva ha rilasciato di sua iniziativa, derogando al regolamento, 700 pass auto su un totale di 1.105, vale a dire quasi due terzi di tutti i permessi. Un fatto, secondo i residenti, inaccettabile e che determinerebbe una espansione abnorme delle facoltà del sindaco.

A fronte dei 700 permessi in deroga, ne sono stati rilasciati, in osservanza del regolamento, 145 di tipo “A” (per soli residenti) e 260 di tipo “B”, per un totale di 1.105, se si escludono i 130 pass dovuti ai possessori del contrassegno per diversamente abili.

Sulla vicenda, divenuta ormai, si è pronunciato Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale e professore emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa: “I motivi di illegittimità – ha detto – mi paiono tre. Il regolamento attribuisce al sindaco e ad un assessore un potere in deroga senza alcuna motivazione. Il Comune non ha soddisfatto la domanda di accesso dei cittadini. Il numero dei provvedimenti eccezionali, cioè 700, considerato che quelli ordinari sono stati solo 405, è divenuto, da eccezione, la regola”.

Il sindaco Stefano Minerva da parte sua spiega: “Quei settecento pass vanno letti in un contesto articolato. Riguardano situazioni contingenti, come l’idraulico che deve eseguire lavori con urgenza o altre necessità come l’assistenza del genitore anziano da parte dei figli. Se vi è una seconda casa di proprietà abitata solo in estate da anziani, si deve ricorrere alla deroga per evitare a queste persone di fare tanta strada a piedi. Non si tratta di provvedimenti strutturali, ma spesso temporanei”. Ma Piro fa tuttavia notare che le fattispecie indicate dal sindaco sono regolamentate da altri articoli del regolamento comunale. E a Gallipoli si attende la valutazione dell’Anac.