«Il Sorgiorile è una trappola»

A due mesi dall’alluvione chi abita lungo il fiume lancia l’allarme. «Nell’alveo ci finisce di tutto, è un pericolo. Il Comune risponda»

– Alluvione in via del Lavoro, a due mesi dagli allagamenti i residenti attendono ancora una risposta dal sindaco . E non hanno nessuna intenzione di smettere di chiederla. «Mi ha chiamato solo una volta, prima di Natale, dicendomi che mi avrebbe fatto avere tutta la documentazione che ho richiesto. Ma ancora non ho ricevuto nulla». A parlare è , padre e genero di una coppia che vive in una delle case allagate dal Sorgiorile a metà novembre. Lo scorso 22 dicembre l’uomo ha messo nero su bianco le sue richieste e le ha inviate al primo cittadino. E, per conoscenza, a tutti gli assessori e ai capigruppo di tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale.

Diverse le domande poste all’amministrazione. Intanto da dove arrivi l’acqua che la sera del 15 novembre, «ma anche in molte altre occasioni», spurga dai muri del sottopasso. E poi i documenti, le copie «della denuncia contro ignoti presentata dal comune per lo scarico abusivo di rami da potatura nel torrente Sorgiorile».Così come i video girati nella notte dell’alluvione «dalla telecamera che si trova in via del Lavoro». Poi ci sono le richieste operative: la messa in sicurezza del torrente, per la quale la giunta ha stanziato 200mila euro per il 2015, ma anche la pulizia dell’alveo.
Mentre già a metà dicembre è intervenuta in via del Lavoro, sostituendo una delle due pompe e rivedendo l’impianto elettrico, in modo che l’eventuale blocco di una delle due non fermi anche l’altra. Sostituito, e sigillato, anche il quadro elettrico. E posizionata una griglia all’altezza degli stabilimenti Cesare Macchi, per fermare rami e foglie che il torrente dovesse trasportare a valle. Il guaio del Sorgiorile è che per lunghi periodi dell’anno è in secca. E così nel letto del fiume ci finisce di tutto.

Il problema è che tutto questo materiale, in occasioni di forti precipitazioni, rischia di creare un “tappo” lungo il corso del fiume, ad esempio in corrispondenza dei ponti. Costringendo l’acqua a cercare spazio altrove. Per questo Mazzoni lancia un appello al comune: «faccia ripulire le sponde del torrente in via Campo dei Fiori». A due mesi dall’esondazione, infatti, in questa zona l’alveo «è ancora invaso da tronchi e rami e da materiali di altro tipo». Tutti elementi che, in caso di forte precipitazione, rappresentano un ostacolo per l’acqua.
Che viene in questo modo “costretta” a cercare uno sfogo al di fuori del letto del Sorgiorile, andando a colpire le strade e le case che si trovano lungo il corso del fiume. A due mesi dall’alluvione Mazzoni non ha ancora ottenuto risposta. Ma non ha nessuna intenzione di mollare.