– È ufficialmente nata la fondazione “Il sorriso di Luca e Martino”: a presentarla, mercoledì 12 alle cinque del pomeriggio, , coordinatore del Settore Giovanile del Varese A.S. 1910 assieme a e il crossista . Una onlus finalizzata a promuovere attività legate allo sport in favore di bambini in età prescolare e scolare e degli adolescenti.
C’erano tutti i Piccoli Amici ad inaugurarla ricordando Martino e il fratello maggiore Luca, scomparsi il 9 novembre di un anno fa con papà Fabrizio in una tragedia a Rivarolo Canavese. E il loro eterno sorriso oggi diventa una bandiera.
Il Settore Giovanile del Varese nasce con , con il suo staff di allenatori e tecnici e con il “presidentissimo” Maccecchini. Da quest’anno la Scuola Calcio dei bambini sino ai 12 anni e il Settore Giovanile dai 12 in su sono stati accorpati nell’unico Settore Giovanile AS Varese 1910. La maggior parte dei piccoli arriva da Varese e provincia, mentre gli adolescenti anche da fuori regione. «Il nostro obiettivo è arrivare ad avere solo ragazzi della nostra zona per una questione di costi di mantenimento». E il problema grave del Varese non è, secondo il Caccia, lo stadio nuovo. «A noi serve un centro sportivo per dare la possibilità ai nostri ragazzi di allenarsi sul territorio. Tante squadre devono allenarsi fuori Varese».
La Scuola Calcio conta in totale 18 squadre e 300 bambini; il Settore Giovanile la metà. «Vogliamo coinvolgere i ragazzi più possibile sul territorio e per fare questo è necessario collaborare di più sulle società varesine. Abbiamo un campo in sintetico a 7 allo stadio dedicato al prof. Alfredo Speroni; una gabbietta in sintetico a 5 dedicata a Martino “Polpetta” Colombo; un campo “antistadio” di terra a 11, il “Copacabana”, tutto di sabbia. Infine abbiamo i campi che ci dà il comune, a Calcinate degli Orrigoni, e il Campo a 11 del Vivirolo di Belforte messoci a disposizione da Stefano Malerba presidente del Rugby Varese, dove ci alleniamo tre volte alla settimana».
Il responsabile tecnico del Settore Giovanile, che comprende tutti i giovani biancorossi fino alla Primavera – il cosiddetto serbatoio della prima squadra, dai 17 ai 20 anni – è . I responsabili tecnico -organizzativi della Scuola Calcio sono e ; infine è il responsabile degli osservatori, i tecnici che si occupano del reclutamento delle nuove leve.
«Stiamo cercando di cambiare la mentalità del settore giovanile, di renderla più didattica e meno agonistica. Ci sono dei principi educativi fondamentali da cui non si può prescindere» conclude il Caccia. Perché lo sport non è solo agonismo ma fondamentalmente una palestra di vita.













