Il ticinese Sergio Ermotti torna in Ubs per guidare l’integrazione con Credit Suisse

Per il banchiere di Lugano si tratta dell'ennesimo capitolo di una carriera costruita tra Svizzera, Italia e Londra. Mandato illimitato per compiere una missione cruciale per il sistema creditizio elvetico

LUGANO – Sergio Ermotti torna a Ubs per gestire l’integrazione del maggior istituto bancario svizzero con l’ex rivale Credit Suisse, acquistata per salvarla dal fallimento. Per il banchiere ticinese, nato a Lugano nel 1960, si tratta dell’ennesimo capitolo di una carriera costruita tra Svizzera, Italia e Londra. Ermotti fa il suo esordio nella finanza come ‘apprendista’ alla Corner Banca di Lugano, dove familiarizza con i rudimenti del mestiere e consegue l’attestato svizzero di esperto bancario. Nel 1985 va a Citigroup con sede Zurigo e nel 1987 passa a Merrill Lynch per cui nel 1993 si sposta a Londra dove guida il Dipartimento mercati azionari.

Nel 2001 diventa direttore esecutivo dei mercati azionari globali ed entra a far parte dell’Executive Management Committee for Global Markets and Investment. Nel 2005 entra in Unicredit, chiamato da Alessandro Profumo, prima come responsabile del trading e dell’investment banking e in seguito del corporate, diventando vice amministratore delegato. Ermotti lascia Unicredit nel 2010, quando termina l’era Profumo e per la successione viene premiato Federico Ghizzoni. Il passo successivo è in Ubs, prima a capo di Europa e Medio Oriente, poi nel 2011 come Ceo. A capo della banca, scossa dallo scandalo del trading, avvia una ristrutturazione delle attività valorizzando il private banking. Ermotti resta in Ubs fino al 2020, quando viene sostituito da Ralph Hamers, che ora gli cede il testimone in una sorta di staffetta. Nel frattempo passa in Swiss Re dove è presidente, carica da cui ora si è dimesso.

“Sergio Ermotti è stato Group Chief Executive Officer di Ubs per 9 anni – gli rende merito il comunicato con cui la banca ha annunciato il suo ritorno – e ha riposizionato con successo Ubs a seguito delle gravi sfide derivanti dalla crisi finanziaria globale. In particolare, ha rafforzato la solidità finanziaria e migliorato la resilienza ponendo al centro la principale attività di gestione patrimoniale e patrimoniale globale dell’azienda e la banca universale svizzera. Ha rapidamente trasformato la banca d’investimento riducendone l’impronta e ha realizzato un profondo cambiamento culturale all’interno della banca che le ha permesso di riconquistare la fiducia dei clienti e di altre parti interessate, ripristinando al tempo stesso l’orgoglio delle persone di lavorare per Ubs. Questa esperienza unica, unita alla sua profonda conoscenza del settore dei servizi finanziari in Svizzera e nel mondo, lo collocano nella posizione ideale per perseguire l’integrazione del Credit Suisse”. “L’acquisizione ci impone nuove priorità – ha detto il presidente di Ubs, Colm Kelleher – con la sua esperienza unica, sono molto fiducioso che Sergio realizzerà l’integrazione di successo che è così essenziale sia per i clienti, i dipendenti e gli investitori delle banche, sia per la Svizzera. So che Sergio partirà correndo”. “Sono onorato di essere chiamato a guidare questa banca in un momento così importante per tutti i suoi stakeholder e per la Svizzera” ha detto Ermotti. “Il compito a portata di mano è urgente e impegnativo. Per farlo in modo sostenibile e di successo, e nell’interesse di tutte le parti interessate coinvolte, dobbiamo valutare attentamente e sistematicamente tutte le opzioni. Sono consapevole dell’incertezza che molti provano e prometto che, insieme ai miei colleghi, la nostra piena attenzione sarà rivolta a fornire il miglior risultato possibile per i nostri clienti, i nostri dipendenti, i nostri azionisti e il governo svizzero”.