Il tuo sorriso, le tue battute. Nessuno ti dimenticherà

Ernestino Ramella, allenatore dei biancorossi, ricorda l’amico Paolo Doto

Nel calcio si trovano tanti amici. Ma di amici veri, di “amiconi” diciamo, molti meno. Due, forse tre. E Paolo, per me, è uno di quelli. Quando, ieri notte, mi è arrivato un messaggio dal suo cellulare ho sperato in una bella notizia: purtroppo, invece, non è stato così. A Varese abbiamo vissuto dei momenti bellissimi, indimenticabili. Sempre sorridente, con la sua battuta romana sempre pronta, trovava sempre il modo giusto per scherzare con i compagni e, poi, con i ragazzi che abbiamo allenato insieme. Momenti bellissimi, proprio come quelli che abbiamo vissuto insieme durante l’esperienza in serie A in Albania, al Flamurtari Valona. Guardavamo le partite, studiavamo gli avversari: lui era un artista in questo, soprattutto per le situazioni da gioco da fermo. I suoi consigli erano sempre preziosi. Credevo in lui e lui in me, come allenatore e come

amico. Era legatissimo alla sua famiglia e a metà stagione tornò a casa: capivo cosa provava, avendo avuto anche io diverse esperienze lontano dalla mia famiglia. Quell’esperienza rese ancora più forte la nostra amicizia. Mi mancherà incontrarci in centro Varese, a scambiarci le nostre battute, con tutte le persone intorno che si divertivano insieme a noi. Abbiamo vissuto tantissime emozioni, dall’inizio fino in fondo, come quando sono stato a trovarti in questi mesi difficili e mi hai sempre accolto con una delle tue battute sincere. Io non volevo disturbarti, e tu mi sgridavi: «Se non ti chiamo io…». Fino all’ultimo hai dimostrato l’amico e la meravigliosa persona che sei. Mi mancherà trovarci sotto i portici, mi mancherà il tuo sorriso, la tua battuta pronta, la tua sincerità. Ma né io, né nessuno delle persone che ti hanno conosciuto, ti dimenticherà mai.