VARESE Ragioniamo in termini di vittoria non sospesa da alcunché, essendo gli otto minuti da recuperare un tempo che non farà epoca.
Si consolida (1) il quarto posto, e per di più con recupero di due punti sul Verona terzo. Non che il Verona sia la lepre e noi i cacciatori, però è confortante (gratificante) avere a un amen lo squadrone che più di tutti ambisce con sicurezza alla A, avendo speso per lo scopo milionate a gogò.
Si conferma (2) la già buona attrezzatura da play off, che potrebbe tuttavia essere migliorata volendo conquistare l’obiettivo a colpo sicuro. Rosati a gennaio spenderà o non spenderà? Sembra proprio che spenderà, e sarebbe sorprendente se così non fosse, visto il gran regalo di Natale che gli han fatto i suoi, attestati in posizione che neppure il presidente sperava.
Si evidenza (3) con sempre maggior chiarezza la bravura di Castori a far punti con intelaiature diverse, a sostituire gli assenti, a perpetuare un impianto di gioco efficace. Con fuori il centrocampo titolare (Corti e Kone) e senza per più di un’ora Neto, il Grosseto viene dominato. Proprio le riserve sono i migliori: Martinetti gioca con astuzia tattica e pragmatismo semplice, Filipe va al sodo sempre e senza inutili ricami, Damonte è un geometra umile (disegna con diligenza i raccordi tra le linee) che sa volgersi se del caso in architetto (tempismo incursionistico e qualità esecutiva in occasione dei due gol).
S’ingigantisce (4) il gran momento di Nadarevic, che ha preso fiducia, tiene alta la testa e bassa la palla. Le triangolazioni del primo tempo sono spesso da lui ispirate, e l’assist a Zecchin nell’azione del secondo gol è d’una strepitosità da spellarsi le mani. Nada pareva irrecuperabile a un calcio razionale, e invece è stato recuperato alla grandissima.
Si afferma (5) un tono atletico crescente. Girano meglio le gambe e di conseguenza non gira la testa. Manteniamo concentrazione e lucidità dall’inizio alla fine, salvo qualche raro e comprensibile (Filipe e Fiamozzi) distrarsi. È anche questo ad aver marcato la differenza nella striscia positiva, ormai in appagante allungamento. Si gioca semplice, efficace, convinto. In una parola: con personalità. Ma il tutto accade perché il fiato pompa le idee.
Si profila (6) una fine d’anno che potrebbe ulteriormente proiettarci in alto: due trasferte possibili (Crotone e Ascoli) e un partitone casalingo (Brescia) nel giro di otto giorni, dal 23 al 30. Chi avrà più energie ed entusiasmo, farà un ricco bottino. Noi abbiamo le une e l’altro. È il momento d’ottimizzarli. Poi sarà vacanza (una bella vacanza), fino al timbro del 3-0 (sabato 19 gennaio). Ripartiremo con una vittoria sicura, e dite poco?
Max Lodi
a.confalonieri
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