Il Varese del piccolo grande Benny contro il Sassuolo di superman Pea 

di Andrea ConfalonieriPer vincere il Varese ha una sola via, stretta e ripida ma esaltante perché regalerebbe il brivido di una notte magica a Masnago (e la certezza di poterlo fare ancora, oggi e domani, dopo quella di un anno fa con il Novara). Entri in campo da squadra senza volto né nome, unita come un pugno di pirati che nessuno s’aspetta, affrontando il terzo tempo della partita della vita iniziata con l’Albinoleffe. Può farlo perché lo spogliatoio c’è ed è un cerchio di fuoco che continua a difendere Benny Carbone: se toccano lui, reagiamo noi (noi giocatori, noi pubblico, noi amanti del Varese e di chi lo incarna con onestà e verità). Da quando ha dimostrato di morire per i suoi uomini e quindi per tutti – rischiando faccia, panchina, futuro – questo piccolo tecnico venuto dal nulla ha elevato il suo cuore dalla pista d’atletica, scalando e conquistando con esso i gradoni dello stadio. Benny ha ricordato a tutti che, davanti al Varese, bisogna essere pronti al sacrificio personale (molti, ancora, non lo sanno), ricreando quella magia di Masnago che sembrava svanita.Il Sassuolo per andare in serie A ha a disposizione altre 35 partite.

Noi soltanto una perché l’anima, l’umiltà e l’ambiente da serie A passano solo da questa vittoria.L’allenatore Pea ha usato il suo tempo in settimana per girare il vento: «Il Bari ci ha battutto senza fare un tiro in porta perché è stato favorito in maniera eclatante. Tutto lo stadio era in piedi a inveire contro l’arbitro con parole irripetibili. E io davanti alla disonestà non sto zitto. Mi sembra chiaro che per batterci bisogna darci sempre due rigori contro ed espellere l’allenatore». Quindi il Varese, senza rigori a favore (evento con cui convive da quando esiste: quindi da molto più del Sassuolo), può evitare di giocare perché ha già perso. Caro Pea, lo pensavano anche la Juventus e, recentemente, Benevento, Cremonese, Siena, Torino. Grazie di averlo fatto anche tu. Grazie perché ci dai questa pazzesca voglia di vincere.Il dubbio amletico è: Cellini, Martinetti o tutti e due assieme? Caro Benny, tappa le orecchie, ascolta solo il tuo cuore e il fiuto del gol: non sbaglierai. La scelta vincente è un’altra: quando De Luca entra dalla panchina, risolve le partite. Primavera, serie B, torneo dei bar. Ricordatelo sempre. Il nostro uomo gol? Terlizzi, Neto, Cellini.

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