Varese – La partita clou della nona giornata del campionato di serie B, in scena alle 15 di oggi allo stadio Alberto Braglia di Modena, poteva essere ancor più affascinante se il Varese non avesse accusato i passaggi a vuoto che lo hanno allontanato dalla capolista Sassuolo. Il riferimento non è alle sconfitte con Verona e Cesena, nette e senza attenuanti, ma ai pareggi-beffa con Bari e Empoli, pronte a rimontare allo scadere costringendo gli uomini di Castori alla divisione della posta. Se il Varese avesse difeso più strenuamente il vantaggio, ora la squadra sarebbe seconda, proprio alle spalle del Sassuolo che avrebbe cinque punti di vantaggio – e non nove – sui biancorossi.
L’abisso che separa la prima della classe dalla truppa di Castori è, comunque, uno stimolo e ad ammetterlo è lo stesso tecnico: «La classifica ci offre una motivazione forte perché ci teniamo a dare il massimo nell’impegno che ci fa incontrare la capolista. I giocatori sentono da soli l’importanza della gara, la tensione è più alta del solito». L’avversario è un osso duro quasi a punteggio pieno visto che nelle otto giornate finora disputate, gli emiliani hanno raccolto otto vittorie e un solo pareggio, segnando 15 reti, incassandone appena tre e non perdendo mai. Numeri da capogiro: «Affrontiamo – dice Castori – una squadra che è stata ben costruita e che è molto consolidata. Di Francesco ha riportato al Sassuolo quel 4-3-3 che è molto più congeniale al gioco dei neroverdi e che garantisce una spinta propulsiva notevole. Pochi in B hanno un potenziale offensivo così pericoloso».
Il Varese è intenzionato a cambiare modulo, affidandosi a un centrocampo a rombo con Filipe al vertice basso, in posizione di mediano metodista, con Damonte e Corti mezze ali e con Kone trequartista pronto a braccare il regista del Sassuolo Magnanelli. «La necessità fa la virtù», tuona Castori che spiega: «Io non improvviso mai nulla e per questo in settimana ho lavorato tanto su soluzioni alternative rispetto a quelle del classico 4-4-2. Le alternative al nostro gioco tradizionale sono in grado di arricchire il gruppo, sempre che vengano sfruttate e attuate al meglio». Al Braglia, i biancorossi sfodereranno un 4-3-1-2 inedito, senza nessun timore davanti alla corazzata allestita dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, storico patron degli emiliani: «Alle trombe squillanti del Sassuolo – continua Castori – opporremo il suono deciso delle nostre campane. Il modulo? Passa in secondo piano perché a
contare davvero è la testa. Mi aspetto un Varese operaio, da battaglia che non lasci nulla di intentato su un campo durissimo».La formazione sembra scontata e l’unico dubbio, dell’ultimo momento, è legato alla presenza tra i pali dell’ex Walter Bressan. Il portiere ha una forte sindrome influenzale ed è stato curato con una dose massiccia di antinfiammatori. Se oggi non dovesse farcela è pronto a subentrare il giovane Bastianoni. In difesa manca solo Rea, che deve ancora scontare due turni di squalifica, ma rientra il roccioso Carrozzieri, al centro del reparto insieme a Troest, mentre sulle fasce giocano i terzini di sempre: Pucino a destra e Grillo a sinistra. Il centrocampo è nuovo con il rombo di cui abbiamo già parlato mentre in attacco c’è spazio per i gemelli del gol Neto Pereira-Ebagua (l’altro ex, Martinetti, sembra destinato almeno alla panchina).
Chiudiamo con una curiosità: in casa del Sassuolo, il Varese ha ottenuto un unico successo, il 25 gennaio del 1987 (2-1 in C2, firmato da Calvani e Zerbio). Per la verità, nel campionato 2010-2011, i biancorossi avevano buttato via i tre punti: l’1-1 finale era scaturito nell’ultimo minuto di recupero da un clamoroso autogol di Dos Santos, autore, precedentemente, del momentaneo vantaggio degli ospiti. A febbraio di quest’anno, l’ultimo precedente in casa degli emiliani è finito 0-0.
p.rossetti
© riproduzione riservata