VARESE – Vento e caldo secco fermano il momento d’oro per le raccolte dei fungiatt nostrani. Nella pausa ferragostana, i cesti colmi sono solo per i cercatori d’alta quota o disposti ad espatriare. «I giorni fortemente ventilati della scorsa settimana hanno bloccato la raccolta nei dintorni – spiega Giovanni Macchi presidente del gruppo Micologico Varesino -. Il vento è il primo nemico dei funghi perché asciuga tutto. Chi ha trovato qualcosa è andato in altitudine, anche sopra i 1500 metri, dove c’è ancora molto da raccogliere».
C’è chi per farne incetta è disposto persino ad espatriare. Oltre alle alture del varesotto, infatti, tra i cultori del micete spopola la perlustrazione d’oltreconfine. Avvistati nel fine settimana i primi porcini e alcune rarità come lo Steccherino bruno.I frontalieri della raccolta, però, devono tenere ben a mente divieti e limitazioni. Non è possibile superare giornalmente, dalle 7 alle 20, la quota dei 3 chili di funghi per persona; vietata la raccolta dei funghi protetti e quella organizzata a scopo di lucro, come pure la distruzione intenzionale delle specie non oggetto di raccolta. Un’annata che si prospettava eccezionale, quella del 2011, che si è contraddistinta per l’eccezionalità dei rovesci. E proprio le insistenti precipitazioni alternate al caldo sono stati fattori fondamentali per lo sviluppo delle golosità del bosco. Per tornare alla raccolta in pianura, quindi, bisognerà attendere i capricci del barometro. Per chi volesse cimentarsi, magari per la prima volta, rimangono da seguire i consigli degli esperti. Fare attenzione alla geologia del territorio, evitare inoltrarsi in zone sconosciute per non rischiare cadute e avvisare del proprio percorso amici o parenti, come quando si effettua una normale escursione in montagna o per i boschi, sono i suggerimenti fondamentali da tenere a mente. È importante cogliere solo le specie ben conosciute e nel dubbio rivolgersi all’associazioni micologiche per verificarli. Anche nel periodo estivo la sede dell’Associazione Micologica Bresadola di Varese in viale Ippodromo, nei locali della scuola Pascoli, è aperta il lunedì sera dalle 21.00. È importante verificare la commestibilità dei funghi sia nel più breve tempo possibile che sull’intero quantitativo raccolto per prevenire intossicazioni legate a specie non commestibili o a porzioni di funghi contenenti parti nocive. Dopo il controllo i funghi considerati commestibili dovranno essere conservati in luoghi freschi all’interno di contenitori rigidi ed aerati e consumati nel più breve tempo possibile, secondo quanto indicato dall’Ispettorato durante il controllo, perché il consumo in avanzato stato di maturazione o con una cottura inadeguata può determinare la nocività degli stessi funghi; mentre i funghi valutati non commestibili verranno confiscati dall’Ispettorato.L’unico metodo sicuro per stabilire se un fungo si può consumare tranquillamente è quello di saperlo identificare, sulla base delle sue caratteristiche, come appartenente a specie di comprovata commestibilità, mai fidarsi né di chi si spaccia per esperto né di detti popolari.
Laura Botter
e.besoli
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