VARESE – Il pianista non è in regola con l’autorizzazione, e il sindaco gli paga la sanzione. Il fatto è accaduto ieri mattina, quando una vigilessa scrupolosa e intransigente, udite alcune note provenire da un pianoforte, si è recata in corso Matteotti e ha chiesto al pianista di mostrarle il permesso. Permesso che non c’era. La vigilessa, allora, si è apprestata ad emettere la sanzione che, dopo i relativi conteggi, risultava pari a 50 euro. Il pianista non
è nuovo alle sanzioni. Anche perché non stiamo parlando di un pianista qualsiasi, ma di , il «pianista fuori posto». Un amante dell’improvvisazione, animato dal desiderio di portare la musica ovunque, su tutte le strade, al servizio di tutti, come provocazione e rottura degli schemi. Un servizio che – come spiega Zanarella – «non viene svolto per lavoro, ma per vocazione. Per portare la musica in mezzo alla gente, nei posti dove di solito non arriva».
Questa volta, però, il più anticonvenzionale è stato il sindaco Attilio Fontana che, compreso quello che stava accadendo, si è recato subito sul posto e ha messo mano al portafoglio per pagare la multa. Successivamente è rimasto qualche tempo in compagnia del pianista a parlare del più e del meno. Gli argomenti non mancano certo. Zanarella, per esempio, ha appena pubblicato con Cairo Editore il libro «la musica di un sogno» che racchiude la sua storia, che è quella di un imprenditore che ha lasciato la sicurezza economica per seguire la passione della musica. E Fontana, dopo tutto quello che ha visto in otto anni di amministrazione cittadina, certo non è da meno come interlocutore.
«Semplicemente ho cercato di dargli una mano – spiega Fontana, minimizzando il suo gesto – La gente stava apprezzando la sua esibizione, tutti erano contenti. Ritenevo che si dovesse di risolvere il problema nel modo migliore. Tra tanti che rompono le scatole, quel pianista stava contribuendo a dare qualcosa alla città».
Zanarella è stato multato parecchie volte. Una volta, in risposta a una sanzione presa a Padova, scrisse una lettera all’amministrazione domandando come mai, «se suoni una chitarra, sei un artista di strada, e va bene; se suoni un pianoforte hai la coda, quindi occupi suolo pubblico e quindi serve autorizzazione, alla faccia del bello per alcuni, della poesia per altri, della straordinarietà della forma artistica per tutto il resto della gente che si ferma sbigottita e affascinata (non sono pochi coloro che un pianoforte non sono abituati a vederlo, tra l’altro suonato dal vivo)». Ma è stato a Como che Zanarella ha ricevuto l’accoglienza peggiore. Fu multato parecchie volte, sempre tra le proteste dei passanti. Una volta fu una turista a pagargli la sanzione pur di non veder quell’arte spontanea spenta dalla burocrazia.
Zanarella mise definitivamente una pietra sopra la città di Como nel giugno scorso, quando fu multato con 169 euro perché occupava 16 anziché i 15 metri quadrati consentiti. Quella volta disse:«Sono senza parole, a Como non ci torno più». La rivalità tra Como e Varese non si è mai spenta e questa volta possiamo gridare un bel uno a zero per noi biancorossi.
Varese sarà anche provinciale, la gente sarà chiusa e un po’ snob per la vicinanza con Milano, non abbiamo neppure , ma in accoglienza siamo sicuramente superiori dei nostri «cugini». E non è una questione di colore politico, ma di sensibilità.